REGGIO EMILIA – La prematura scomparsa della direttrice generale Katia Bassi non ferma il progetto Silk Faw e il polo delle auto elettriche di lusso, che pure incontra parecchie difficoltà.
“Il progetto andrà avanti. Gli investitori cinesi ed americani hanno confermato l’intenzione di continuare sulla strada dello stabilimento delle auto elettriche ed ibride di lusso di Reggio”. A dirlo è Giovanni Lamorte, il direttore finanziario di Silk Sports Car Company contattato da Tg Reggio. Lo stesso Lamorte ha assunto temporaneamente anche il ruolo di direttore generale. L’incarico gli è stato affidato dal consiglio di amministrazione che si è riunito subito dopo la scomparsa, il 26 novembre, di Katia Bassi, la manager di 54 anni voluta lo scorso anno dal presidente americano Jonathan Krane per sviluppare l’investimento.
Confermato anche Francesco De Santis alla guida del gruppo che – aggiunge Giovanni Lamorte – sta continuando il lavoro di progettazione della Hipercar ibrida S9 negli uffici del Tecnopolo. La sede è chiusa due giorni a settimana perchè Silk Sports Car Company è ancora in regime di contratto di solidarietà e l’orario dei lavoratori è ridotto fino all’80%. I dipendenti sono 39. L’accordo tra azienda e Fiom Cgil è stato firmato a settembre, con una durata di sei mesi.
Annunciato con enfasi nel maggio dell’anno scorso, il percorso verso il polo delle auto elettriche di lusso nei mesi si è arenato: il terreno di Gavassa non è stato acquistato e alcuni dei top manager inizialmente coinvolti hanno abbandonato il progetto. Uno stallo provocato soprattutto dai mutamenti dello scenario internazionale. La guerra in Ucraina e l’inasprirsi delle tensioni tra Stati Uniti e Cina hanno avuto ricadute anche a livello locale. Una situazione sulla quale hanno pesato anche le difficoltà nel reperimento dei materiali e i rincari dei costi delle energie.
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