REGGIO EMILIA – Pallacanestro Reggiana conferma ciò che la presidente Veronica Bartoli aveva già lasciato intendere due mesi fa: il progetto per la realizzazione della Casa Biancorossa alle ex Reggiane si è arenato o, per usare un’espressione più diplomatica, è in fase di rivalutazione.
Un progetto da 20 milioni di euro, annunciato alla fine del 2023 che doveva vedere la luce all’interno del capannone 15A delle Reggiane, con una superficie utile interna di 6mila metri quadrati e un’area totale di 11mila. Già l’11 giugno scorso, nel corso di un incontro con i cronisti, la Bartoli aveva messo le mani avanti, spiegando che il progetto non era stato accantonato, ma si stavano rifacendo i conti per ricalibrarlo sulla base di condizioni generali che, evidentemente, non sono le stesse di due anni fa.
A due mesi di distanza da quelle parole, si può dire che l’iter si è sostanzialmente fermato: Pallacanestro Reggiana non ha definito ancora il progetto esecutivo, mentre Stu Reggiane a sua volta è in ritardo nella bonifica dell’area. Le due società, in una nota congiunta, garantiscono di essere comunque al lavoro, con la mediazione dell’amministrazione comunale, per valutare se vi siano le condizioni per procedere con un intervento alternativo e, pare di capire, meno oneroso.
Il progetto originale, presentato nel dicembre 2023, ipotizzava l’inizio dei lavori nel settembre 2024, in occasione dei 50 anni della Pallacanestro Reggiana. Prevedeva che la Casa Biancorossa ospitasse la sede del club, i campi di allenamento per la prima squadra, uno dei quali con una capienza da 500 spettatori. E poi ancora bar, ristorante, negozi, un centro di fisioterapia, una palestra pubblica e una sala per convegni. Una cosa che non ha eguali in Europa. Ma evidentemente le condizioni sono cambiate. Ora bisogna vedere cosa ne sarà del contratto che lega le due parti, vale a dire il preliminare d’acquisto firmato da Pallacanestro Reggiana.
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