GUASTALLA (Reggio Emilia) – ‘Sono rovinata, mi hanno violentata’ In queste terribili parole, dette in un inglese stentato ai poliziotti che l’hanno soccorsa, c’è tutta la disperazione di una profuga siriana di 17 anni finita nelle mani di trafficanti di esseri umani che in un’abitazione di campagna a San Rocco, frazione di Guastalla, l’hanno brutalmente percossa al punto da romperle un braccio, per poi stuprarla continuando a picchiarla.
Una vicenda allucinante emersa in tribunale nel processo che vede alla sbarra solo uno dei tre accusati di violenza sessuale, sequestro di persona, lesioni gravi e favoreggiamento dell’immigrazione clandestina. Alla sbarra il pakistano 30enne Muhammad Waqar, difeso dall’avvocatessa Elisa Baldaccini. Il secondo imputato, un afgano di 29 anni, sarà giudicato con rito abbreviato, mentre è tuttora latitante una donna albanese di 24 anni.
Con le prime testimonianze portate in aula dalla pm Giulia Galfano, si è entrati nei particolari di questa allucinante vicenda di fine maggio 2023. E’ l’amara storia di una famiglia siriana fuggita per la guerra in Turchia e poi per il terremoto giunta con mezzi di fortuna in Slovenia per incontrare chi doveva accompagnarli in Germania. In realtà quell’incontro era una trappola: vennero caricati su due auto, uomini e donne divisi. Padre e figlio vennero lasciati in una piazzola autostradale vicino a Udine, le donne portate a Guastalla.
Nonna, madre e una figlia restano recluse in un casolare in golena, l’altra figlia 17enne invece è rinchiusa in una casa diversa dove per lei inizia l’incubo, con il chiaro intento di ottenere un riscatto dal padre contattato sul cellulare. Gli passano al telefono la figlia piangente che, nel pieno di botte e abusi sessuali, scongiura il padre di pagare affinché la liberino.
A riscatto pagato, la minorenne verrà scaricata in un’area di servizio a Lodi. Grazie a telecamere e monitoraggio dei social network, la squadra mobile di Lodi coordinata dalla Dda di Bologna intercetta e poi cattura due dei tre trafficanti di esseri umani. Nella prossima udienza la ragazza testimonierà e in un riconoscimento all’americana si troverà di fronte l’imputato, cioè il pakistano che per gli inquirenti l’ha violentata.
al via il processo Profuga siriana rapita e violentata La trappola scattata in Slovenia Il padre costretto a pagare un riscatto