REGGIO EMILIA – Crescita record per le aziende metalmeccaniche reggiane tra il 2018 e il 2022. Il quadro emerge da un’analisi condotta dalla Fiom-Cgil sui bilanci di 1.041 imprese del territorio. Profitti super che devono portare, invoca il sindacato, ad aumenti significativi dei salari dei lavoratori: “Il valore aggiunto rappresenta la ricchezza che le imprese producono – spiega Matteo Gaddi, che per l’Ufficio studi della Camera del lavoro di Reggio ha svolto l’analisi dei bilanci – Se la immaginiamo come una torta vediamo che in cinque anni la fetta della quota salari è diminuita di 7 punti percentuali, dal 60 al 53%, mentre la fetta dei profitti è cresciuta di 4 punti percentuali e mezzo, da 22,7 a 27,2%, di cui ben 2 punti percentuali solo tra il 2021 e il 2022″. Quanto ha inciso l’aumento dei costi energetici sui bilanci delle aziende prese in esame?
“L’aumento dei costi energetici ha peggiorato il potere d’acquisto dei salari, mandando in crisi tanti bilanci familiari, ma non ha inciso significativamente sui bilanci delle imprese metalmeccaniche reggiane, che anzi hanno visto ancora una volta crescere gli utili netti”, commenta il segretario provinciale della Fiom-Cgil Simone Vecchi. Negli ultimi mesi il settore metalmeccanico sta subendo una frenata, che effetti può avere questo aspetto nel rinnovo del contratto ormai prossimo? “L’andamento economico del settore ovviamente è guardato con attenzione da sindacati e associazioni datoriali di impresa quando si devono rinnovare i contratti collettivi e in particolare il contratto collettivo nazionale – conclude Vecchi – per questo potrebbe essere un’idea avere un’analisi condivisa del settore che restituisca un dato oggettivo almeno a livello territoriale”. Sono circa 700 milioni i dividendi distribuiti dalle aziende metalmeccaniche reggiane agli azionisti negli ultimi 5 anni.
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