BIBBIANO (Reggio Emilia) – C’è un 30enne reggiano che ha trasformato la propria passione per i rapaci i un vero e proprio lavoro. Un lavoro che da Ghiardo, dove vive, lo porta sempre più spesso in giro per l’Italia.
Federico Zanoni è un falconiere e la sua attività consiste nell’utilizzo di falchi (lui ne ha sette), opportunamente addestrati, per allontanare alcune specie di volatili infestanti come piccioni, colombi, gabbiani, cornacchie, aironi e qualsiasi altra specie in grado di provocare seri danni all’ambiente e all’uomo. Lo chiamano privati, ma soprattutto aziende: “Ho imparato questa attività andando a scuola da un falconiere – racconta Zanoni – poi piano piano mi sono messo in proprio e ho aperto una partita Iva”.
Si tratta di una attività non priva di pericolosità: “Bisogna fare molta attenzione, gli artigli sono pericolosi e a volte se spaventati possono reagire. Ma non è mai colpa loro, è sempre colpa del falconiere che sbaglia qualcosa”. La falconeria è, inoltre, l’unica soluzione ecologica e non crudele, in grado di garantire la sicurezza delle piste aeroportuali, tenendole libere da piccioni, gabbiani e qualsiasi volatile infestante che staziona per lunghi periodi all’interno dei perimetri degli aeroporti.
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