REGGIO EMILIA – Era in città nel pomeriggio, Romano Prodi. L’ex presidente del Consiglio ha preso parte a un incontro sull’innovazione delle imprese promosso da Reggio Emilia Innovazione e da Unindustria. Il professore ha analizzato la situazione internazionale e quella dell’economia delle nostre aziende.
C’è un quadro fosco che fa da quinta al palcoscenico su cui si muovono le imprese reggiane: è quello in cui guerra e scarsità di personale formato incidono pesantemente: “I problemi li abbiamo, è evidente, ma temevo in un rimbalzo di sofferenza più grosso”, ha detto Prodi. La guerra, secondo Prodi, è in una fase di stallo e soltanto l’intervento diplomatico di Stati Uniti e Cina potrebbe indurre i belligeranti a iniziare un negoziato.
Le grandi potenze però vogliono davvero la pace? “Stanno iniziando a soffrire per la guerra, ma ancora non sento la voglia di pace purtroppo. Entrambi i Paesi hanno un appuntamento elettorale a novembre…”, le parole del professore. In questa situazione, pare che le piccole nazioni come l’Italia, al di là del governo di turno, non incidano sulle sorti del mondo. Secondo Prodi, l’unica via d’uscita è una versa unità europea: “Se noi avessimo l’Ue, allora esisterebbe tre poli. Invece, ne abbiamo solo due perché divisi non siamo nulla”.
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