MODENA – Nove anni a Rocco Ambrisi, altrettanti al suo uomo di fiducia Adamo Bonini. E’ questo l’esito del processo The Untouchable, gli Intoccabili, l’inchiesta della polizia e della guardia di Finanza di Modena, avviata nel 2013, con l’obiettivo di smantellare un sodalizio criminale che per almeno un decennio aveva agito indisturbato nel distretto ceramico sull’asse Sassuolo-Fiorano-Castellarano. Usura ed estorsione, i principali reati contestati. Sei gli imputati alla sbarra, tra loro anche due carabinieri. Il brigadiere Giuseppe Cucinotta, accusato inizialmente di corruzione aggravata, reato per cui è stato assolto, è stato condannato a 2 anni con condizionale per tentato abuso d’ufficio; assolto il secondo militare coinvolto.
L’indagine ha permesso di sollevare il coperchio su un giro di usura, estorsioni e corruzione, che si alimentava con minacce e intimidazioni che il sodalizio criminale era in grado di esercitare sia su privati in difficoltà economiche, cui venivano elargiti prestiti a tassi usurari anche fino al 110%, nonché verso aziende che in qualche modo rappresentavano la concorrenza. Il denaro veniva reinvestito in attività “pulite” nei settori della ristorazione e della meccanica. L’indagine ha portato anche al primo sequestro preventivo patrimoniale di beni operato dal Tribunale di Modena, per un valore che si aggira intorno ai 4 milioni di euro, tra titoli, conti correnti, aziende, auto ed immobili. Tra i tanti episodi, ce n’è uno che descrive la crudeltà dell’organizzazione: quando Saverio e Federico Mastrosimone, cugini di Ambrisi, minacciarono la vedova di un fratello morto in un incidente stradale per convincerla a rinunciare alla patria podestà della figlia, per potere entrare in possesso del cospicuo assegno dell’assicurazione. Il tribunale di Modena ha condannato i due fratelli a dieci mesi di carcere.
L’avvocato Luca Brezigar, che difende Adamo Bonini, ha annunciato il ricorso in Appello.
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