BOLOGNA – Dopo quattro udienze si è concluso, in tribunale a Bologna, l’esame in aula del reggiano Paolo Bellini, accusato di concorso nella strage della stazione del 2 agosto 1980 nel processo ai mandanti dell’attentato. Questa mattina, l’ex avanguardia nazionale ha risposto alle domande del presidente della corte Francesco Maria Caruso che hanno riguardato i suoi spostamenti tra il mese di luglio e il 3 agosto di quell’anno. L’ex primula nera ha ribadito di non c’entrare nulla con la strage e ha raccontato nuovamente la sua versione, cioè di aver passato la notte prima in ospedale a Parma dal fratello Guido, per poi partire la mattina presto in direzione di Rimini assieme alla nipote Daniela e prendere la moglie e i figli per andare in vacanza al Tonale.
La corte ha deciso di ascoltare nuovamente Maurizia Bonini, l’ex moglie di Bellini: è stata lei, 40 anni dopo, a far cadere l’alibi dell’ex marito, raccontando che partirono insieme da Rimini all’ora di pranzo, orario compatibile con la presenza dell’ex estremista di destra in stazione a Bologna al momento dello scoppio della bomba. L’udienza è fissata per il 10 dicembre.
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