REGGIO EMILIA – Pasqualino Lufrano era il comandante della stazione dei carabinieri di Novellara quando Saman Abbas è scomparsa. E’ stato lui a bussare alla porta dell’abitazione di via Colombo il 5 maggio 2021. Non era la prima volta. In più di un’occasione aveva parlato con Saman, proponendole soluzioni alternative a quella di tornare a casa, anche solo per prendere i documenti e ripartire. Solo che quel giorno non ha trovato più nessuno: né la 18enne né i famigliari, partiti dall’1 maggio in poi.
Sarà la sua una delle testimonianze che verranno ascoltate domani in aula di Corte d’Assise, dove riprenderà il processo per la morte della ragazza. Un processo che quindi entra nel vivo, con il via alle deposizioni dei testi della procura. Oltre a Lufrano, dovrebbero deporre altri nove militari coinvolti nelle indagini e nelle ricerche delle prime settimane.
Non si videocollegherà, così ha detto lui, Shabbar Abbas, il padre della ragazza, la cui posizione rientra nel processo assieme agli altri quattro imputati. Oggi a Islamabad l’udienza per esaminare la documentazione che riguarda la sua estradizione è durata due ore e mezzo concludendosi con un rinvio.
Reggio Emilia Shabbar Abbas omicidio saman abbas processo saman









