REGGIO EMILIA – Nell’udienza preliminare di Octopus è stata la volta della requisitoria della pm Valentina Salvi, il cui intervento è durato poco più di un’ora. Il magistrato inquirente, dinanzi al giudice Luca Ramponi, ha chiesto il processo per il gruppo di indagati accusati del reato più grave, quello di associazione a delinquere, che in alcuni casi si incrocia anche con la presunta condotta di riciclaggio.
Presente all’udienza, in collegamento dal carcere, Antonio Silipo, già condannato a 14 anni nel processo Aemilia. Nei suoi confronti la discussione è stata rinviata di una settimana. Ripercorrendo quanto emerso dalle indagini, basate in buona parte su intercettazioni di telefonate e scambi di email, la pm ha evidenziato i ruoli svolti da ciascun componente dell’associazione, a partire da Marco Gibertini, inquadrato come figura principale, come colui che si occupava di reperire il maggior numero possibile di aziende disposte a entrare nel meccanismo fraudolento.
Servendosi di cosiddette società “cartiere”, con l’obiettivo di far soldi attraverso l’emissione di fatture per prestazioni inesistenti, il sodalizio criminale avrebbe anche investito i proventi illeciti in realtà in odore di ‘ndrangheta. I nomi degli altri associati sono Piersandro Pregliasco, Marco Castaldi, Gianluca Mussoni, Valerio Villani, Mirco e Gianluca Salsi. Per questi ultimi due il ruolo ricoperto si può considerare lievemente più defilato. Salsi padre e figlio, secondo l’accusa, sono stai organizzatori e non promotori, anche se emergerebbe l’importanza rappresentata dalle capacità finanziarie del titolare di Reggiana Gourmet.
Formulate, poi, le richieste di condanna per Nicola Fangareggi e Nunzio Dallari, due dei tre indagati che hanno chiesto il rito abbreviato e sono accusati di evasione fiscale. Nei loro confronti la pm Salvi ha chiesto rispettivamente un anno e 6 mesi e 8 mesi. Per sopravvenuta prescrizione sono state inoltre stralciati non solo diversi capi d’imputazione, ma anche intere posizioni. Di fatto, le fatture antecedenti al 2011 non possono più essere prese in considerazione, almeno non per tutti i tipi di reato.
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