RUBIERA (Reggio Emilia) – Nel processo Eternit-Bis, la Corte d’Assise d’Appello di Torino ha condannato il magnate svizzero Stephan Schmidheiny a 9 anni e 6 mesi di reclusione con l’accusa di omicidio colposo, pena ridotta di tre anni rispetto al primo grado.
Schmidheiny è l’ex proprietario della multinazionale in cui fino agli inizi degli anni ’90 si è lavorato l’amianto e che aveva una sede anche a Rubiera. Nel processo Eternit era stato condannato a 18 anni dalla corte d’appello di Torino con l’accusa di disastro ambientale, poi prosciolto in via definitiva per avvenuta prescrizione. Nei suoi confronti è stato avviato il processo Eternit-Bis nel quale è imputato per la morte di 258 persone, nell’ambito del quale ieri è arrivata la condanna in secondo grado. “Attendiamo l’ultimo grado di giudizio – ha commentato il sindaco di Rubiera, Emanuele Cavallaro – Non sono cose su cui esultare. Ma tante, troppe famiglie di Rubiera, meriterebbero di ritrovare piena fiducia nella giustizia e nello Stato”.