REGGIO EMILIA – In un video diffuso durante le indagini, Giuseppe Gareri e Luigi Brugano erano stati ripresi dalle telecamere nascoste durante una consegna di denaro nel loro ufficio a Bagnolo. Soci in affari, sono considerati tra i capi e gli organizzatori dell’associazione a delinquere smantellata con l’operazione “Billions”.
Proprio per loro due sono arrivate le condanne più pesanti, con il rito abbreviato. Il giudice Andrea Rat ha condannato a 7 anni sia Gareri, commerciante di auto ed ex consigliere comunale di centrodestra a Gualtieri, sia Brugnano, già coinvolto nel processo Aemilia. Brugnano, detto “Gigi”, nato a Crotone e residente a Cadelbosco Sopra, è anche cognato di Ernesto Grande Aracri, fratello del boss Nicolino. Gareri, invece, è cugino di primo grado di Vincenzo Vasapollo, rinviato a giudizio in Billions. Vasapollo era stato arrestato nel 1999 assieme a Paolo Bellini e Giulio Bonaccio, accusati del tentato omicidio del pentito Antonio Valerio e della tentata strage col lancio di un ordigno nel bar Pendolino.
In totale, sono state 24 le condanne nel rito abbreviato: tra le pene più elevate, 5 anni a Nicola Lombardo e 4 anni a Raffaele Mirabelli. Al centro delle accuse, una presunta associazione a delinquere – composta da una cinquantina di persone – che emetteva fatture per operazioni inesistenti, reati tributari di varia natura, riciclaggio e bancarotta fraudolenta per un giro stimato di oltre 240 milioni di euro.
Dieci gli assolti, tra loro anche Francesco Veroni, titolare del noto e omonimo salumificio di Correggio. Mentre 37 persone hanno patteggiato: la pena più alta quella a Luca Bonacini a 4 anni e 10 mesi. Infine, sono 97 gli imputati rinviati a giudizio che si dovranno difendere a dibattimento. Spicca – oltre a Vincenzo Vasapollo – anche Antonio Sestito, figlio di Dante imputato per l’omicidio di Salvatore Silipo nella sua autofficina di Cadelbosco Sopra un anno fa.
“L’epilogo processuale risulta grandemente condizionato dalla provenienza geografica di taluni imputati. Al fine di prevenire interferenze nel tessuto economico sociale emiliano sono state irrogate sanzioni sproporzionate rispetto ai fatti di reato contestati”. Lo dice l’avvocato Matteo Murgo, difensore di Giuseppe Gareri, che aggiunge: “Impugneremo la sentenza dinanzi alla Corte di Appello di Bologna, auspicando una maggiore obiettività, terzietà e imparzialità dell’organo giudicante”.
La guardia di finanza reggiana ha espesso soddisfazione per la sentenza del tribunale. Le 24 condanne con rito abbreviato e i 37 patteggiamenti confermano – scrive in una nota il comando provinciale delle Fiamme Gialle – la fondatezza dell’impianto accusatorio che ha permesso di scardinare un’associazione a delinquere dedita alle frodi fiscali, al reato di auto riciclaggio, alla frode “carosello”, al compimento di reati di natura fallimentare e a un complesso sistema di truffa, ai danni di istituti bancari, mediante l’accesso abusivo al credito.
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