REGGIO EMILIA – “Ritengo che questo processo abbia dimostrato che l’appalto di cui rispondiamo nelle forme di turbativa d’asta sia un appalto che si è svolto regolarmente, e in cui la procedura di anomalia attivata dal Comune sia stata attivata a tutela dell’interesse pubblico”. Queste le parole dell’avvocato Salvatore Tesoriero che ha chiesto l’assoluzione per il Comune di Reggio, citato per responsabilità civile nel processo sui presunti appalti irregolari. “Con l’archiviazione iniziale delle posizioni del sindaco Luca Vecchi e dell’assessore all’Educazione Raffaella Curioni è stato dimostrato – ha proseguito il legale nella sua arringa – come l’indicazione politica fosse quella di fare la cosa migliore nell’interesse pubblico”. Tesoriero ha contestato la ricostruzione della procura: “Non ha trovato conferma nel corso del dibattimento, non è stata dimostrato che effettivamente gli imputati abbiano trubato la gara”, ha detto. Infine il legale del Comune di Reggio ha chiesto che venga rigettata la richiesta di risarcimento avanzata dalla Baby&Job, di 2,5 milioni di euro, per l’assegnazione della gestione del nido d’infanzia Maramotti, definendola “infondata e abnorme nei numeri”.
Secondo il suo legale, l’avvocato Giuseppe Benassi, anche il collega Paolo Coli deve essere assolto. La procura ha chiesto per Coli una pena di 2 anni e 6 mesi per turbata libertà degli incanti: “Sostanzialmente il fatto non sussiste, la procura contesta che sono stati usati per costruire questo bando dei mezzi fraudolenti quando invece tutte le condotte elencate nel capo d’imputazione sono lecite e non possono costituire mezzi fraudolenti”.
L’avvocato Benassi ha prodotto anche documentazione per dimostrare come le “anomalie” di cui ha parlato il consulente della procura Domenico Romaniello nella maxi concessione da 25 milioni predisposta dal Comune nell’agosto del 2016 siano di fatto state applicate in altre gare e in altri Comuni e non costituiscono una frode: “Quello che la procura ha definito un sistema, o un universo parallelo, all’interno del Comune per favorire qualcuno si è rivelato una cosa inesistente”.
Il processo riprenderà l’8 marzo con altre arringhe degli avvocati della difesa e la sentenza è attesa per il 21 marzo.
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