REGGIO EMILIA – Ultima udienza dibattimentale per il processo sui presunti appalti irregolari del Comune. Stamattina in tribunale è stato sentito nuovamente il consulente della procura. Nando Rinaldi e Roberto Montagnani hanno reso spontanee dichiarazioni.
“Un’assoluta anomalia, un’anomalia cristallina”. Con queste parole l’ingegner Domenico Romaniello, consulente della procura e teste chiamato dal pubblico ministero Valentina Salvi, ha definito la maxi concessione predisposta dall’ente nell’agosto del 2016. Secondo il consulente, in una comparazione anche con altre gare, “l’anomalia riguarda diversi aspetti: in primis l’importo molto alto, 25 milioni di euro, per la gestione di diversi servizi per 8 anni. L’eterogeneità e l’accorpamento dei servizi richiesti il punto cardine: il bando infatti prevedeva l’affidamento della gestione della sosta pubblica, delle zone ztl, del trasporto pubblico scolastico e del bike sharing”.
Infine, una gara pubblicata il 4 agosto, a ridosso delle ferie, con soltanto 30 giorni di tempo – poi diventati 35 – per effettuare sopralluoghi, visionare la documentazione e presentare le proposta. Secondo Romaniello, un qualsiasi operatore economico che avrebbe dovuto insieme ad altri costituire un’Associazione Temporanea d’Impresa, si sarebbe tirato indietro. Di fatto, si presentò un solo operatore ma altri presentarono segnalazioni per irregolarità all’autorità anti-corruzione. Ma da parte delle autorità non venne preso alcun provvedimento.
Romaniello è stato poi controinterrogato dagli avvocati della difesa. Liborio Catalotti, che tutela Santo Gnoni e Roberto Montagani, ha chiesto al consulente se durante la fase valutativa della gara ci siano state anomalìe di forma o di sostanza. Romaniello ha risposto che non ci sono state, ma che le anomalìe stavano proprio nel modo in cui la gara è stata congegnata. Il legale dell’allora dirigente comunale nel settore mobilità, Alessandro Meggiato, l’avvocato Ernesto d’Andrea, ha fatto presente al consulente che il comune di Milano ha pubblicato un bando di fatto identico a quello del Comune di Reggio del 2016 e che per costituire un’Ati basta una scrittura privata tra le parti. Infine, Roberto Montagnani ha reso dichiarazioni spontanee: ha sottolineato come, in qualità di dirigente del servizio appalti, la stesura del disciplinare di gara non poteva che limitarsi all’applicazione di quanto stabilito dal responsabile unico del procedimento, nel caso della maxi concessione Meggiato, e ha ribadito il corretto operato dell’amministrazione, considerando anche che dall’Antitrust non arrivò nessuna censura.
Davanti alla Corte ha reso spontanee dichiarazioni anche Rinaldi, nel 2016 presidente dell’Istituzione nidi e scuole dell’infanzia e imputato per turbativa d’asta in merito all’appalto per la gestione del nido Maramotti. Rinaldi ha sottolineato di aver assunto l’incarico dopo l’assegnazione provvisoria alla società Baby & Job, preassegnazione che è stata poi revocata. Ha detto di essersi anche avvalso del parere di un consulente esterno, che ha confermato la correttezza dell’operato dell’amministrazione.
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