REGGIO EMILIA – “Questo bando ha un peccato originale”. L’autore della frase, intercettata, è Santo Gnoni, all’epoca dei fatti dirigente del servizio Legale del Comune. Il bando in questione risale al 2016 e metteva a gara la gestione della sosta a pagamento, il trasporto scolastico, il controllo della Ztl e il servizio di bike sharing.
Pubblicare il bando in agosto, in modo da ostacolare la partecipazione, sarebbe stato il peccato originale sbattuto in faccia, nella conversazione, ad Alessandro Meggiato, il collega dirigente alla Mobilità responsabile della procedura, il quale stamattina in aula ha risposto alle domande del pm Valentina Salvi e a quelle del suo avvocato, Ernesto d’Andrea. “Queste intercettazioni contengono molti omissis, è giusto che l’imputato possa chiarire la sua posizione”. Meggiato ha poi giustificato la scelta di pubblicare il bando il 4 agosto ricordando che in Italia migliaia di bandi vengono pubblicati in quel mese.
La pubblicazione subì ritardi per via di dettagli che fu necessario attendere, come le tariffe del nuovo piano della sosta e la decisione di lasciare da parte le attività riguardanti la Mediopadana è stata la spiegazione di Meggiato, che tra le altre cose ha chiarito il significato dell’intercettazione che fa emergere la preoccupazione di Gnoni in merito alla possibilità che qualcuno segnalasse qualcosa a Grandinetti, l’ex procuratore capo.
“Un atteggiamento che mi sorprese e mi irritò, in quanto irrispettoso del lavoro accurato mio e dei miei colleghi nella redazione del bando”, la versione di Meggiato, che ha sottolineato di non avere mai dubitato della regolarità dell’operato svolto improntato alla trasparenza, alla parità di trattamento e soprattutto all’economicità. Tanto da fare ottenere al Comune un risparmio di un milione e 200mila euro nell’arco degli 8 anni di durata dell’assegnazione dei diversi servizi.
Meggiato trasalì, in quanto in disaccordo, quando Gnoni consigliò di rinviare l’apertura delle buste, vista la segnalazione che era giunta dalla Aipark, l’associazione di categoria degli operatori della sosta che lamentava violazioni della concorrenza. Il momento fu posticipato con una motivazione inventata, ovvero l’assenza dello stesso Meggiato che oggi riconduce quella scelta a ragioni di tutela dell’immagine dell’amministrazione.
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