REGGIO EMILIA – Torniamo a parlare del processo sui presunti illeciti nei bandi di gara del Comune di Reggio. Processo giunto ieri a una sentenza di primo grado con una pioggia di assoluzioni. Approfondiamo la vicenda della gara più corposa tra quelle finite nell’inchiesta.
***
Un sistema per fare vincere soggetti predeterminati. Appalti cuciti su misura per imprese amiche. Secondo l’accusa le gare indette dal Comune di Reggio erano truccate. La tesi si è però sbriciolata, polverizzata da una sentenza che ha sancito la legittimità anche dell’unico bando che ha comportato delle condanne, quello sul ripristino della sicurezza stradale, affidato nel 2017 all’autofficina Corradini.
La gara più importante era invece quella da 25 milioni di euro indetta nel 2016 per affidare la gestione della sosta a pagamento, il controllo della Ztl, il noleggio bici, e il trasporto scolastico. La vinse il Consorzio Tea, società che già si stava occupando dei parcheggi con strisce blu, ovvero della parte potenzialmente più redditizia del bando. La procura considerò come un’anomalia l’accorpamento di più servizi, uno stratagemma per tagliare fuori concorrenti sgraditi. Nel dibattimento la difesa ha invece mostrato l’esistenza, in moltissime città, di gare con caratteristiche analoghe. Regole adottate dal Comune di Reggio per garantire una copertura affidabile di tutte le attività raggruppate, compresa quella dello scuolabus.
L’accusa puntava il dito, poi, sulla pubblicazione del bando avvenuta in agosto, con l’obiettivo – secondo la Procura – di tagliare fuori concorrenti sgraditi. Aspetti anche questi che non hanno convinto i giudici. La sentenza ha mandato assolti tutti i cinque imputati coinvolti per la gara in questione, a partire da Alessandro Meggiato che presiedeva la commissione di gara e per il quale i pm avevano chiesto due anni. Due anni e mezzo erano stati invece chiesti per l’allora dirigente agli Appalti Roberto Montagnani e per l’avvocato Paolo Coli, consulente esterno del municipio. Mentre un anno e tre mesi era stata la richiesta di pena per l’ex assessore Mirko Tutino, accusato di rivelazione di segreto d’ufficio. Lo stesso reato era contestato, per questa vicenda, al dirigente dei servizi legali del Comune, Santo Gnoni, ritenuto dalla procura la figura chiave di un sistema che secondo i giudici non esisteva.
Leggi e guarda anche
Processo appalti in Comune: pioggia di assoluzioni, regge solo la turbativa d’asta. VIDEO
Reggio Emilia Comune di Reggio Emilia appalti sosta a pagamento trasporto scolastico assoluzioni Tea noleggio biciSentenza appalti, il sindaco di Reggio: “Emerge che non esisteva alcun sistema”. VIDEO