REGGIO EMILIA – Si allungano i tempi dell’udienza preliminare del processo sugli affidi in Val d’Enza. Oggi era attesa la decisione del giudice sulle richieste di rinvio a giudizio, ma sono piovute le eccezioni degli avvocati difensori.
I legali dei 24 indagati per i quali la Procura ha chiesto il rinvio a giudizio non sono intenzionati ad accettare il rischio che vengano fatte considerazioni troppo complessive delle ipotesi di reato e delle posizioni dei singoli e hanno chiesto al giudice una scrematura rigorosa, in particolare sulle richieste di costituzione di parte civile.
Ce n’erano state una trentina lo scorso 30 ottobre, il primo atto dell’udienza preliminare. E oggi, di contro, c’è stata una pioggia di eccezioni da parte dei legali nei confronti di quelle richieste. Nel mirino soprattutto le tante associazioni a tutela dei minori che hanno chiesto di essere ammesse: “Alcune di queste associazioni – ha spiegato Liborio Cataliotti, avvocato di Daniela Scrittore – si sono costituite dopo i presunti fatti, una su tutte Angeli e Demoni che ha preso il nome mediatico dell’inchiesta; altre non hanno attinenza territoriale con i presunti fatti e quindi le richieste non sono giustificabili”.
Il punto è proprio quello di selezionare, hanno chiesto i legali, verso chi e verso quali presunti reati le parti offese abbiano il diritto di esercitare una richiesta di danno visto che molti indagati hanno più di un’accusa e di diverse tipologie. Nessuno di loro era in aula: né i principali come Federica Anghinolfi, Claudio Foti, Nadia Bolognini e Francesco Monopoli, né il sindaco di Bibbiano Andrea Carletti, considerato dalla Procura responsabile di un reato amministrativo ma che, ha detto il suo avvocato, è stato bersaglio di una campagna politica e mediatica, e proprio per questo ha sollevato eccezione nei confronti delle richieste del ministero di Grazia e Giustizia e della Regione.
“C’è stata una stortura delle azioni compiute dal mio assistito – ha detto Giovanni Tarquini, legale di Carletti – L’ipotesi di reato di cui è accusato non si capisce come possa aver arrecato danno alla Regione o al ministero”. “Le eccezioni sono state tante e molto fondate a mio avviso”, ha aggiunto Franco Mazza, avvocato di Imelda Bonaretti.
Insomma, un’udienza tecnica e ancora incentrata sulle schermaglie iniziali, ma piuttosto calda. Nella prossima la Procura farà le proprie repliche, poi il giudice Dario De Luca si esprimerà sulle richieste di rinvio a giudizio e si capirà quale entità assumerà il processo.
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