BIBBIANO (Reggio Emilia) – Assoluzione piena per Andrea Carletti, ex sindaco di Bibbiano imputato nell’inchiesta sui presunti affidi illeciti in Val d’Enza. “Una liberazione, oggi finisce un incubo”, il commento alla notizia del verdetto affidato al suo difensore, l’avvocato Giovanni Tarquini.
“Assolto perché il fatto non è previsto dalla legge come reato”. Il verdetto è stato pronunciato dalla presidente del collegio dei giudici, Sarah Iusto, per l’ex primo cittadino reggiano accusato di abuso d’ufficio. Reato abrogato dal cosiddetto “Ddl Nordio”, approvato in via definitiva dalla Camera a luglio.
Il caso Bibbiano esplose il 27 giugno 2019, un’indagine che provocò enormi polemiche politiche e infiammò la campagna elettorale delle scorse regionali in Emilia Romagna. Carletti venne arrestato e trascorse tre mesi ai domiciliari. A cinque anni di distanza, il suo completo proscioglimento dal processo. L’ex sindaco non era in aula, ma ha saputo della fine dell’incubo giudiziario dal suo difensore: “E’ stata una liberazione rispetto all’agonia che in questi anni ha contraddistinto la sua persona, la sua condizione familiare e lavorativa. All’inizio c’erano quattro capi d’imputazione, che sono stati gradualmente eliminati nei passaggi processuali – le parole di Tarquini – Nel respingere questa eccezione, il tribunale ha dimostrato una grande libertà di pensiero e competenza”.
All’ex sindaco veniva contestato l’affidamento del servizio di psicoterapia alla onlus “Hansel e Gretel” di Torino, il cui responsabile, lo psicoterapeuta Claudio Foti, è stato a sua volta assolto in appello. Come pure l’ex sindaco di Montecchio ed ex presidente dell’Unione Val d’Enza, Paolo Colli, e l’affidataria di alcuni bambini, Cinzia Prudente.
Altri cinque imputati sono stati assolti per la singola accusa, ma per loro il processo proseguirà per altri capi d’imputazione. Tra loro, l’ex responsabile dei servizi sociali della Val d’Enza, Federica Anghinolfi.
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