REGGIO EMILIA – Il Pd reggiano fa quadrato in difesa di Andrea Carletti, il sindaco di Bibbiano rinviato a giudizio nel processo sugli affidi in Val d’Enza. A carico del primo cittadino è rimasto un solo capo di imputazione: l’abuso d’ufficio per l’affidamento di servizi di psicoterapia alla onlus Hansel & Gretel.
La nota porta la firma della segretaria provinciale del partito Gigliola Venturini, dei deputati Andrea Rossi, Antonella Incerti, Graziano Delrio, della senatrice Vanna Iori, dell’assessore regionale Alessio Mammi e dei consiglieri regionali Roberta Mori, Andrea Costa e Ottavia Soncini.
“Sono passati più di due anni dall’inchiesta che, nell’estate del 2019, ha colpito la Val d’Enza e Reggio Emilia, diventando un caso mediatico che ha sconvolto le vite di tantissime persone e delle loro famiglie, coinvolte nel dibattimento e letteralmente prese d’assalto dall’opinione pubblica.
Nella giornata di ieri è arrivata la prima sentenza nella quale, accanto alla condanna dello psicoterapeuta Claudio Foti a 4 anni, sono caduti diversi capi d’imputazione.
Così come la posizione del sindaco di Bibbiano Andrea Carletti si è ulteriormente ridimensionata, essendo egli stato prosciolto delle accuse di falso.
Il sindaco, con la sua famiglia, ha subito in questi anni delle gravissime ripercussioni a causa dell’assalto mediatico scatenatosi con l’avvio dell’indagine: Carletti continuerà di fatto il dibattimento con un solo capo d’imputazione, quello di abuso d’ufficio, per verificare se siano state commesse illegittimità di tipo esclusivamente amministrativo e nel caso a chi addebitabili.
La strumentalizzazione del processo del “caso Bibbiano” ha profondamente scosso le nostre terre, diventando addirittura tema di campagna elettorale, sia a causa dell’aggressività della risposta mediatica, sia per l’esposizione a un pubblico processo per tutte le persone che a vario titolo sono entrate nella vicenda e di conseguenza per una intera comunità.
Perciò occorrerà innanzitutto attendere i diversi gradi di giudizio attraverso i quali la giustizia farà il suo corso, per potere mettere la parola fine a questa dolorosissima vicenda e finalmente ristabilire la verità dei fatti, al di là delle pesanti ipotesi che in questi anni si sono susseguite, con la consapevolezza che si debba continuare a svolgere nel migliore dei modi il lavoro dei servizi sociali di aiuto e sostegno in situazioni di maltrattamenti in famiglia e della tutela dei minori”.
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