Sono l’ing. Potito Scalzulli, attuale Assessore del Comune di Galeata (FC) e già Direttore dell’Agenzia del Territorio (Catasto), Ufficio Provinciale di Reggio Emilia, dal marzo 2009 al giugno 2012.
Come funzionario dello Stato ho testimoniato l’11.01.2018 in aula giudiziaria al Processo Aemilia, il più grande processo italiano alla ‘ndrangheta.
Il giudizio sulla mia testimonianza in Aemilia è scritto in una pagina delle diverse migliaia scritte delle motivazioni depositate il 15.07.2019 dai giudici Francesco Maria Caruso, Cristina Beretti e Andrea Rat per illustrare la sentenza di primo grado, dove a proposito delle penetrazioni della ‘ndrangheta “nelle forze istituzionali e di polizia” si parla, per contrasto, di “funzionari pubblici ligi al proprio dovere”, aggiungendo che: …”Abbiamo invece conferma che questo controllo è a tutto campo e va dal basso della criminalità comune, all’alto della conoscenza dei movimenti della polizia e delle forze istituzionali. li tutto col supporto di specialisti, professionisti, imprenditori e tecnici. E’ un controllo totale nel quale ci si deve guardare solo della presenza di sbandati incontrollabili, o di qualche funzionario pubblico ligio al proprio dovere di cui non vi è stata tuttavia una presenza capillare, in questi anni, alcuni dei quali rimossi o osteggiati ed infini assorbiti nella melassa del quieto vivere (si veda a questo proposito la testimonianza del direttore dell’agenzia del territorio Potito Scalzulli, all’udienza dell’ll gennaio 2018 e dell’assessore Franco Corradini, alla stessa udienza )”.
Nel far osservare che dalle vicende giudiziarie emerse al Processo Aemilia si è tenuta alla larga l’Agenzia del Territorio (Catasto), ora inglobata nell’Agenzia delle Entrate, che sembra non abbia alcun interesse a dimostrare di essere intenzionata a fare piena luce al suo interno sugli illeciti che sono stati commessi anche ai danni della stessa Agenzia, la mia testimonianza ha allarmato non pochi soggetti da me nominati in Aemilia, tutti pubblici dipendenti del Catasto operanti alle Direzioni Centrale di Roma e Regionale di Bologna e all’Ufficio Provinciale di Reggio Emilia, soggetti dei quali tre hanno presentato nei miei confronti altrettante distinte denunce querele per falsa testimonianza, calunnia, diffamazione ed altro.
Ad oggi dei tre querelanti: due (ing. Salvatore Scarpino e geom. Pier Paolo Fornaro), le cui querele sono state accorpate in un unico fascicolo, ad una prima richiesta di archiviazione fatta dalla Procura hanno presentato opposizione discussa in udienza il 28.06.2019 per deliberare in Camera di Consiglio, a seguito di cui è stata poi emessa Ordinanza di Archiviazione definitiva del 26.07.2019; il terzo (geom. Valter Scarpa), al quale pure è stata archiviata la querela, ha comunque dal 2018 attivato al Tribunale Civile un atto di citazione nei miei confronti tuttora in corso con prossima udienza fissata al 27.05.2021.
Il senso di quanto fin qui riferito è che sono determinato ad accertare se, in conseguenza della mia testimonianza in Aemilia, siano state attivate cause temerarie e vendicative, i cui presupposti di responsabilità aggravata, eventualmente riscontrati nella fattispecie, non mancherò di esporre in corso della causa ancora pendente.
Forlì, lì 9 novembre 2020
Dott. Ing.
Potito Scalzulli
La risposta











