REGGIO EMILIA – Non sono stati facili gli ultimi due anni di Banca Privata Leasing, l’istituto di cui la famiglia Spallanzani ha deciso di cedere la partecipazione di controllo. I conti del 2024 parlano di perdite per quasi 20 milioni di euro. Tutti gli indicatori dell’attività sono negativi: i volumi dei contratti di leasing sono in calo del 23%, la raccolta diretta da clientela del 6, la raccolta da controparti istituzionali del 38, i mutui erogati dell’86 per cento. Significativa l’impennata dei crediti deteriorati netti, balzati in un anno da 31 milioni a 59.
L’ispezione avviata dalla Banca d’Italia nel febbraio 2024 si era conclusa in agosto con le dimissioni dell’amministratore delegato Paolo Caroli e con un procedimento sanzionatorio nei confronti della banca e degli amministratori, temporaneamente affiancati da due commissari. Da Bankitalia era arrivata una indicazione stringente: individuare un partner per salvare Banca Privata Leasing. L’autorità di vigilanza aveva fissato anche una data, il 14 aprile 2025, come termine entro il quale ricevere offerte vincolanti. La scelta è poi caduta sulla Next.us di Alberto Di Tanno.
Gli ispettori della Banca d’Italia hanno imposto al presidente Sergio Polacchini e al vice Fernando Spallanzani un’operazione di pulizia dei conti imperniata sulle rettifiche sui crediti e sulla svalutazione di partecipazioni. Sono state proprio queste operazioni a mandare in rosso il bilancio. In particolare, le controllate ADV Finance e ADV Family sono state svalutate per quasi 10 milioni, mentre un’altra società del gruppo, Procredit, è finita in liquidazione.
Il rosso del 2024 ha fatto precipitare i coefficienti patrimoniali al di sotto dei minimi regolamentari, imponendo un intervento dei soci per traghettare Banca Privata Leasing fino alla cessione. E così a fine marzo Privata Holding della famiglia Spallanzani ha sottoscritto un prestito obbligazionario da 10 milioni di euro emesso dalla banca. Un mese più tardi lo stesso socio di maggioranza ha costituito un deposito di 4,7 milioni in contanti a titolo di garanzia per consentire all’istituto di ridurre l’esposizione verso alcune controparti. Privata Holding si è anche impegnata, in caso di necessità, a versare fino a 5 milioni di euro per far sì che la banca rispetti i coefficienti patrimoniali minimi nel 2025. Il budget preparato dal direttore finanziario Matteo Castagni e approvato dal Consiglio di amministrazione prevede conti in sostanziale pareggio a fine anno.
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