REGGIO EMILIA – Crediti deteriorati pressoché raddoppiati e balzati in un anno da 22 milioni di euro a quasi 40: è questo il principale elemento di criticità nei conti di Banca Privata Leasing, l’istituto di credito controllato dalla famiglia Spallanzani dove nei giorni scorsi sono arrivati Paolo Alessio e Maria Rosa Molini, i due commissari inviati dalla Banca d’Italia per affiancare temporaneamente il Consiglio di amministrazione.
Il mandato esplicito affidato ai due commissari è quello di ripristinare una operatività della banca ispirata ai criteri di sana e prudente gestione. L’ispezione della Banca d’Italia, iniziata il 26 febbraio scorso, è arrivata alla conclusione che la gestione di Privata leasing era uscita dai binari. Paolo Caroli, amministratore delegato della società, in passato vice direttore generale del Credem, ha rassegnato le dimissioni. I commissari di Bankitalia affiancheranno il presidente Sergio Polacchini e il vice Fernando Spallanzani nella gestione della crisi. In apparenza, i conti di Privata Leasing vanno bene con profitti netti di quasi 3 milioni nel 2023, in crescita rispetto all’anno precedente. Secondo la relazione del collegio sindacale, datata 6 maggio 2024, la banca va che è una meraviglia. Ma l’invio dei commissari da parte della Banca d’Italia scatta nel caso di irregolarità o quando c’è il rischio di gravi perdite patrimoniali.
I nodi si nascondono tra le pieghe di bilancio. Alcune posizioni creditorie si sono gravemente deteriorate. Si tratta delle posizioni di clienti che sono in crisi di liquidità perché hanno dovuto far fronte a un repentino aumento del costo del denaro. La banca della famiglia Spallanzani ha dovuto svalutare 8 milioni di crediti. Scrivono nella loro relazione i revisori di Deloitte: “In considerazione dell’ammontare dei crediti deteriorati e della rilevanza delle componenti discrezionali insite nella natura estimativa del valore recuperabile, la valutazione dei crediti è un aspetto chiave della revisione del bilancio”. Tradotto: le perdite sui crediti potrebbero anche essere superiori. Secondo la società di revisione Deloitte, il tasso di copertura dei crediti deteriorati è del 20%.
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