REGGIO EMILIA – Come sempre l’inizio dell’anno scolastico è stato caotico, ma con l’entrata in vigore dell’orario invernale sono state ripristinate le corse tagliate nel 2024. Restano però tre questioni irrisolte: il malcontento degli autisti, per l’organico ridotto, i turni spezzati e il contratto peggiorativo per gli assunti dopo il 2012; l’aumento dei biglietti da 1,50 a 2,00 per le tratte urbane di Reggio richiesto da Seta, ma soprattutto la gara per l’affidamento del servizio che per il bacino di Reggio è prevista già nel 2026. Il tutto in un quadro di costante depotenziamento del fondo nazionale da parte del Governo.
In un momento così delicato, ieri, a due anni dalla sua istituzione al tavolo tecnico con Provincia, Comune, Agenzia per la mobilità di Reggio e Seta, per la prima volta hanno partecipato anche i tre segretari generali di Cgil, Cisl e Uil, Sesena, Papaleo e Rinaldi, e la nuova presidente dell’azienda Valeriani. Al termine, nel comunicato congiunto, i sindacati hanno parlato “di un nuovo inizio per le relazioni tra le parti”, ma hanno ribadito la contrarietà agli aumenti “in assenza di investimenti in favore di lavoratori e cittadini”. E questo è il primo problema da risolvere.
In un documento riservato, inviato alla Regione, di cui siamo venuti in possesso, infatti Seta ricorda che l’aumento delle tariffe urbane era previsto nella Proroga del Contratto di Servizio con attuazione entro il 2025, per finanziare investimenti sui mezzi che l’azienda ha già fatto. La prima richiesta dello scorso luglio è stata stoppata dalle amministrazioni reggiane, ma sarà riproposta e discussa in un prossimo tavolo tecnico per trovare un’intesa su dove destinare le maggiori entrate. Quasi impossibile però che il costo dei biglietti, fermo dal 2016, non aumenti. Per quanto riguarda gli autisti gettonisti, Seta ricorda che il loro utilizzo è iniziato già nel 2017 e che “il numero è inferiore a 10 unità su 800 in pianta organica”. Questioni specifiche complesse, su cui incombe il problema più grande: nel 2026 il servizio di trasporto pubblico nel bacino reggiano, ma anche modenese e piacentino, deve essere messo a gara e ottenere una proroga, magari al 2028 come quella data a Bologna, appare molto difficile anche per l’attenzione dell’Europa agli appalti pubblici in Italia. E’ infatti appena arrivata una nuova lettera di richiamo relativa alle Autostrade A22 e a A4.
La Regione – ha spiegato mercoledì scorso l’assessore Priolo, rispondendo a un’interrogazione di Fratelli d’Italia – entro l’autunno presenterà lo studio per arrivare a costituire un’azienda unica tra Tper, Seta e la romagnola Start ma i tempi sono strettissimi e la gara molto vicina. L’Agenzia per la mobilità di Reggio che deve bandirla è già da anni al lavoro, ma i legali stanno anche valutando se ci siano le condizioni per un’estrema proroga, ipotesi che però al momento appare improbabile.
Per Seta e il trasporto pubblico di Reggio è davvero il momento della verità.
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