REGGIO EMILIA – Da oggi, 1 agosto, i gestori delle stazioni di servizio sono obbligati ad esporre cartelli del prezzo medio regionale del carburante (nazionale se la stazione di servizio si trova in autostrada). Il Governo l’ha definita una operazione trasparenza contro le speculazioni. Ma la misura sarà davvero efficace?
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Con l’inizio di agosto i prezzi medi dei carburanti devono essere esposti da tutti gli impianti di distribuzione sul territorio. Una misura prevista nel decreto approvato dal governo Meloni a gennaio scorso. I prezzi sono pubblicati con cadenza giornaliera sul sito del Ministero delle Imprese e del Made in Italy e sono suddivisi in media Regione per Regione e media nazionale in autostrada. L’obiettivo del Governo sarebbe quello di favorire una maggiore trasparenza sulle tariffe ed evitare speculazioni sui prezzi. Un provvedimento al quale i benzinai si erano opposti ma il Tar del Lazio ha respinto il loro ricorso.
Secondo gli operatori del settore è però una operazione inutile e controproducente.
‘”emo che all’inizio ci sarà molto confusione anche malcontento da parte degli utenti visto che le indicazioni riguardano i prezzi self con quelli delle postazioni ‘servito’ che saranno molto più alti”, spiega Lorenzo Reggiani, responsabile provinciale della Federazione Autonoma Italiana Benzinai.
I gestori delle pompe lamentano poi una difficoltà operativa nel rispettare le nuove disposizioni: “Quando il benzinaio è in ferie o ha il turno di riposo dovrà andare sul posto ad aggiornare i cartelli delle pompe self?”.
Dalla Faib infine parole dure nei confronti del Governo Meloni: “Si è voluto scaricare il tutto sui gestori delle pompe”.
Per chi non rispetterà l’obbligo di esposizione dei cartelli con il prezzo medio del carburante sono previste sanzioni che variano dai 200 ai 2000 euro.