CORREGGIO (Reggio Emilia) – Presidio delle operatrici dell’associazione Nondasola ieri dalle 18 a Prato in via Dinazzano, davanti alla casa in cui Daniela Coman è stata trovata senza vita la sera del 14 maggio.
La donna sarebbe stata uccisa dal compagno Peter Pancaldi, in carcere da quella stessa notte. Una relazione, la loro, durata un anno, durante la quale – secondo l’accusa – la 47enne è stata vittima di gravi atti persecutori da parte dell’uomo. Il giorno in cui è morta, Daniela era andata a prendere le proprie cose dall’abitazione visto che aveva deciso di lasciare Pancaldi. Il 45enne l’avrebbe soffocata.
Le operatrici del centro antiviolenza col loro presidio hanno voluto ribadire la loro rabbia, il loro dolore e il loro impegno politico contro la strage dei femminicidi.