REGGIO EMILIA – La crisi del trasporto pubblico è certificata dalla necessità di ridurre la frequenza delle corse a causa della carenza di autisti. A Reggio ne mancano una quarantina e questo ha obbligato Seta e Agenzia per la mobilità, dallo scorso 22 gennaio, a rimodulare gli orari degli autobus nelle ore non di punta, per continuare a garantire il servizio scolastico senza tagli. Un problema che però ha un’origine nazionale: al fondo del trasporto pubblico, che vale 5 miliardi, secondo la denuncia di Asstra, l’associazione di categoria delle aziende di trasporto manca il 30% delle risorse necessarie e questo sta rendendo difficile anche rinnovare il contratto degli autisti con il presidente di Seta, Alberto Cirelli, che appoggia la protesta dei lavoratori.
Senza autisti, gli autobus restano fermi e il trasporto pubblico finisce per essere la cenerentola della mobilità, nonostante le buone intenzioni degli enti pubblici che controllano Seta e stanno investendo sul ringiovanimento della flotta. La sfida dell’azienda è quella di riportare il servizio a pieno regime entro la fine del prossimo anno, grazie all’entrata in servizio dei primi autisti formatisi nell’Academy.
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