GUASTALLA (Reggio Emilia) – Torniamo a parlare dei punti nascita della provincia. Se le possibilità che riaprano quelli di Scandiano e Castelnovo Monti sono ridotte al lumicino, per Guastalla invece la riapertura è possibile. Ma anche in questo caso, tutto è rallentato dalla mancanza di medici e professionisti sanitari. “Noi sindaci siamo stati rassicurati che il punto nascite di Guastalla riaprirà”, le parole di Camilla Verona, primo cittadino guastallese nonché presidente dell’Unione, a Tg Reggio.
Chiuso come altri della provincia durante il momento più drammatico dell’emergenza Covid, il punto nascita dell’ospedale della Bassa non è ancora stato riaperto. Diversamente da altri, però, ha ancora i numeri e le caratteristiche per la riapertura. Nel 2021, nel distretto, sono nati 505 bambini, nel 2022 sono stati invece 450. “Il nostro è un ospedale di confine – ha aggiunto Verona – anche tante mamme della Bassa mantovana venivano a partorire qui”.
Il problema è sempre quello che affligge la sanità di questi tempi: la mancanza di personale. L’Ausl ha già pubblicato un bando che è andato deserto e, ora, si appresta a pubblicarne un altro. Il punto nascita di Guastalla, in passato, è stato anche tra i primi a inserire la parto analgesia gratuita, anche prima del Santa Maria Nuova. “C’era l’agopuntura come anestesia, la sanità è eccellente anche in un territorio più decentrato. Noi lo dobbiamo rendere più appetibile”.
Dunque, i tempi per la riapertura del punto nascita non si conoscono ancora. Nel frattempo, all’ospedale si stanno ultimando altri lavori. “A maggio si concluderanno quelli del pronto soccorso, che non è mai stato chiuso – circa 2 milioni con nuove infrastrutture”. Con i fondi del Pnrr, poi, si procederà entro il 2026 al miglioramento dell’ala Sud e del corpo C, per un totale di quasi 5 milioni di euro. “Sfatiamo il mito che si voglia chiudere l’ospedale”, ha concluso il sindaco Verona.
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