REGGIO EMILIA – E’ stato presentato alla libreria All’arco il libro “Cent’anni di rettitudine”. Scritto da Fausto Nicolini e Massimo Storchi, ripercorre la vita e le vicende giudiziarie di Germano Nicolini, il comandante Diavolo, condannato ingiustamente per l’omicidio di don Pessina nel 1946.
Il libro è voluminoso perché ci sono tutti gli atti processuali, le ricostruzioni, le testimonianze e le parole, talvolta inedite, di una storia che ha dell’incredibile. Germano Nicolini, cattolico, soldato, partigiano e poi sindaco di Correggio, fu processato e incarcerato per un delitto che non commise. Indagine sviate, anni di galera e poi la battaglia per chiedere la revisione del processo in un contesto di scetticismo generale che colpì non soltanto il comandante Diavolo ma l’intera sua famiglia.
Nicolini a 75 anni fu riconosciuto innocente ed ebbe altri 25 anni di vita da uomo pienamente riabilitato. Fu accusato dalla Chiesa, dimenticato da buona parte del partito comunista, gli stessi figli da alcuni a Correggio venivano guardati malamente fino a quando, nel 1991 William Gaiti, papà di uno dei migliori amici di Fausto Nicolini, confessò di aver ucciso don Pessina il 18 giugno del 1946.
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