REGGIO EMILIA – Premiati in sede di consiglio provinciale di Confcooperative i tre vincitori del progetto Coop Up lanciato alla fine dell’inverno scorso per promuovere nuove idee imprenditoriali all’insegna della sostenibilità. Al primo posto (premio in denaro, gratuità di servizi amministrativi e fiscali per un anno, esenzione dal versamento dei contributi associativi laddove dovuti a Confcooperative nel caso di idee sviluppate in forma cooperativa) si è classificato il progetto “Arborescente” presentato da Matteo Ferrari e Patric Gaspari, impegnati con altri giovani nell’arboricoltura e nella manutenzione del verde con la tecnica treeclimb.
Segue al secondo posto (premio in denaro, il 50% di sconto sui servizi amministrativi e fiscali per un anno) il progetto “Skill Mind Sport” presentato da Luca Moratti, Silvia Costi e Silvio Giannandrea, psicologi della cooperativa “Progetto Crescere”, protagonisti di un nuovo servizio di psicologia dello sport rivolto ad atleti professionisti, dilettanti, istruttori, scuole e società sportive, con una particolare attenzione riservata ai disabili impegnati in attività sportive. Completa il podio (sconti su servizi amministrativi e fiscali, agevolazioni su consulenze d’impresa) il progetto “Community manager” presentato da Fulvio Bucci e Beatrice Moretti del servizio Ecosapiens della cooperativa sociale L’Ovile.

Secondo classificato il progetto “Skill Mind Sport”, presentato da Luca Moratti (in foto premiato dal presidente di Confcooperative Matteo Caramaschi), Silvia Costi e Silvio Giannandrea.

Terzo classificato il progetto “Community manager”, presentato da Fulvio Bucci e Beatrice Moretti (in foto premiati dal presidente di Confcooperative Matteo Caramaschi).
“Siamo molto soddisfatti – sottolinea il responsabile del progetto Coop Up, Fabio Guglielmi – degli esiti di questa edizione; i sette progetti giunti alla fase finale, infatti, si sono tutti connotati per aver aver interpretato il principio della sostenibilità come elemento legato non solo alla necessaria tutela dell’ambiente, ma in grado di sviluppare percorsi che incidono sull’inclusività, sull’occupazione giovanile e femminile, sulla diffusione di servizi alle persone (con un’attenzione particolar ai più fragili) e alle comunità, generando cadute misurabili sia economicamente che in termini di coesione sociale”.