CASINA (Reggio Emilia) – L’amministrazione del comune appenninico non è soggetta a condizionamento da parte della criminalità organizzata. E’ la conclusione a cui è arrivata la commissione istituita nel marzo scorso dalla Prefettura, che nel dicembre 2022 aveva negato l’iscrizione alla white list alla ditta di costruzioni di Tommaso Manfreda, imprenditore edile e assessore ai Lavori pubblici nella giunta del sindaco Stefano Costi.
I risultati del lavoro della commissione, costituita da esponenti delle forze dell’ordine e funzionari di corso Garibaldi, sono stati resi noti nei giorni scorsi dal prefetto Maria Rita Cocciufa nel corso di una riunione del comitato per l’ordine e la sicurezza pubblica. Alla seduta, insieme ai vertici delle forze dell’ordine e alle istituzioni locali, hanno partecipato anche il procuratore capo Calogero Gaetano Paci e la Dia, la Direzione investigativa antimafia.
Nominata il 31 marzo, la commissione prefettizia ha passato al setaccio le carte del Comune per sei mesi, in virtù di una proroga decisa a fine giugno. Gli accertamenti sono stati approfonditi e sono partiti da elementi oggettivi che, è stato riconosciuto nella riunione del comitato ordine e sicurezza, richiedevano verifiche puntigliose. La richiesta di iscrizione alla white list della ditta di Manfreda era stata respinta a causa delle parentele e dei rapporti economici dell’imprenditore con persone giudicate a rischio di condizionamento mafioso. Ma l’analisi puntuale di appalti e delibere del comune appenninico ha escluso casi di infiltrazione o di condizionamento delle cosche sulla pubblica amministrazione.
Mancano, dunque, i presupposti per proporre al ministero dell’Interno lo scioglimento del Comune di Casina, come accadde invece nel 2016 per Brescello. In settembre il tribunale di Bologna aveva deciso che la Manfreda Costruzioni poteva ricominciare a lavorare, ma sotto il controllo di un amministratore giudiziario.
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Sul caso intervengono Anna Fornili, capogruppo della lista di opposizione Casina futura, e la segretaria del Pd locale Barbara Incerti, che si dicono sollevate per l’esito del lavoro della commissione prefettizia. “Sono stati mesi difficili per tutti noi – dicono Fornili e Incerti – perché in gioco c’era la credibilità di una comunità intera. Rimane di indiscutibile importanza il lavoro svolto dalla Prefettura poiché rappresenta un elemento di tutela e garanzia fondamentale per la nostra società civile”.
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