REGGIO EMILIA – Sicurezza, disagio giovanile e infiltrazioni della criminalità organizzata nell’economia: sono i temi al centro dell’intervista con il prefetto Maria Rita Cocciufa andata in onda all’interno della puntata di Decoder di ieri sera. Il prefetto ha parlato, fra l’altro, della situazione nella zona della stazione ferroviaria, dove alcune forze politiche e comitati chiedono l’impiego di unità dell’esercito.
“Io ho esperienza di esercito, in altri contesti, con luci e ombre – le sue parole – Tanti servizi vengono già fatti. Vedremo. Ne parleremo nelle prossime settimane”. Il prefetto non ha dunque pregiudiziali. La fine della campagna elettorale, con le sue strumentalizzazioni, e l’arrivo di una nuova amministrazione consentono di riesaminare con serenità anche l’opzione della richiesta dell’ausilio dell’esercito per la zona di piazzale Marconi. Sapendo che in quell’area della città si sta facendo un lavoro enorme, non solo di carattere repressivo, ma anche sociale e sanitario, per la presenza di persone con problemi di dipendenza e psichiatrici. “Ci sono alcune decine di persone che non accettano di essere aiutate”.
La prefettura continua a svolgere una funzione fondamentale sul fronte antimafia. Dopo le oltre 300 interdittive firmate dal 2010 dai suoi predecessori, il prefetto Cocciufa ne ha firmate altre 38 solo quest’anno. “Tutte le aziende interdette esercitano in maniera illecita determinati affari, non agiscono con gli strumenti delle imprese sane”. Chiediamo al prefetto: nessun imbarazzo nel firmare, pochi mesi fa, un’interdittiva per un consorzio, Edilgest, guidato da un esponente politico, il segretario provinciale della Lega Roberto Salati? “Per me i cittadini sono tutti uguali”.
A Modena l’ex senatore Carlo Giovanardi è sotto processo con l’accusa di aver tentato di condizionare prefettura e carabinieri per fare riammettere in white list aziende che ne erano state escluse. Il prefetto ha mai subito tentativi di condizionamenti? “No, lo dico in maniera netta”. E se un parlamentare le telefonasse dicendole: “Guardi che bisogna reinserire quella tale azienda in white list”? “Risponderei: lei faccia il parlamentare, lasci che il prefetto faccia il suo mestiere”.
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