REGGIO EMILIA – Pochi giorni dopo il suo insediamento, avvenuto lo scorso 22 maggio, il prefetto Maria Rita Cocciufa si era trovata a fronteggiare il caso dell’omicidio avvenuto sui binari della stazione storica: l’omicidio a coltellate del 18enne Thabet Mohamed Ali. Un fatto di sangue verificatosi dopo una escalation di turbolenze e violenze in quella zona della città.
Una delle prime azioni decise dal nuovo prefetto era stata quella di una intensificazione dei controlli da parte delle forze dell’ordine in quell’area. Dal 3 luglio al 31 ottobre – secondo dati diffusi nelle ultime ore da corso Garibaldi – sono stati predisposti 272 servizi di controllo del territorio, di cui 119 nelle fasce serali e notturne, durante i quali le forze dell’ordine hanno eseguito accertamenti nei confronti di 3.461 persone.
Accanto agli accertamenti prettamente di polizia sono stati effettuati anche controlli mirati negli esercizi pubblici e commerciali in prossimità della stazione ferroviaria, riscontrando una serie di irregolarità relative all’impiego della manodopera e alle norme sulla sicurezza sul lavoro. Nel dettaglio, sono stati condotti accertamenti su 263 persone, 69 vetture e 15 esercizi pubblici dai quali sono scaturite varie denunce, sanzioni e sequestri amministrativi.
“E’ stato avviato – afferma il prefetto in una nota – un percorso di progressivo innalzamento del livello di sicurezza percepita nell’area in questione che comunque, al netto di fisiologici episodi di microcriminalità e di comuni elementi di degrado urbano, non può dirsi caratterizzata da profili di criticità particolarmente allarmanti”. Il prefetto rimarca infine come “d’intesa con il Comune, l’attenzione nella zona rimane alta nell’obiettivo di riqualificare una parte così strategica per la città”.
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