REGGIO EMILIA – Un volo di diversi metri, nel vuoto. Un volo mortale. Gadel Karim Amin non ha avuto scampo. Aveva 57 anni ed era un operaio edile di origine egiziana che viveva in città la prima vittima di infortunio sul lavoro nella nostra provincia nel 2024, dopo la strage sfiorata di Bagnolo di qualche giorno fa con l’esplosione di un bidone di colla bollente.
Il dramma alle 13.20 in via Calvi di Coenzo 35 a Mancasale, dove il 57enne stava lavorando alla manutenzione di uno dei capannoni. Stava, in particolare, pulendo le grondaie, e per questo si trovava sul tetto assieme ad altri due colleghi. Non si è accorto del lucernario, che probabilmente era sporco o coperto di foglie, tanto da camminarci sopra. La lastra ha ceduto e l’uomo è precipitato, morendo pochi istanti dopo davanti agli occhi anche di un figlio che era al lavoro con lui. La procura ha già iniziato le indagini e sul posto sono arrivati i tecnici del Servizio prevenzione e sicurezza sui luoghi di lavoro dell’Ausl assieme ai vigili del fuoco, intervenuti subito come i sanitari, e anche a personale delle volanti della polizia. Occorrerà adesso chiarire in quale condizione l’operaio stesse lavorando dal punto di vista della sicurezza. I sindacati parlano di “bollettino di guerra” e “dell’ennesima vittima di un sistema sbagliato”, di “mancanza di capillarità dei controlli, esplosione di subappalti selvaggi, violazione reiterata delle norme sulla salute e sulla sicurezza”.
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(Corrado Bertozzi/Elite per Reggionline)
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