POVIGLIO (Reggio Emilia) – “Si tratta di organizzazioni a carattere nazionale e quella che agisce a Palermo non è altro che una ramificazione di quella che agisce in Emilia Romagna”
Ma quali sono i segnali che denunciano la presenza di questa presenza criminale, chiediamo “Le prime vittime sono gli stessi nigeriani perché agiscono prevalentemente all’interno del loro gruppo etnico. Nel momento in cui riescono ad espandersi e a crescere dal punto di vista economico, ecco che allora lo spaccio di droga non meno che la prostituzione si espande all’esterno della loro comunità”.
Sono le parole dell’ispettore di Polizia che usa solo il nome di battesimo Ivan per questioni di sicurezza, autore del libro “Mafia nigeriana” ha ripercorso la sua vita professionale a Palermo. A deciderla sono le stragi di mafia che uccidono Falcone e Borsellino. Lui e altri amici decidono di impegnarsi in prima persona per cambiare la loro terra, grazie al servizio militare entrano in polizia e di li a poco fanno parte della “Catturandi” un gruppo di poliziotti giovani e assetati di giustizia, super specializzati e senza nome, addestrati ad individuare e catturare i boss latitanti.
Catturano Giovanni Brusca, il boia di Capaci, poi Bernardo Provenzano e molti altri. Ora la nuova emergenza è la terribile mafia nigeriana nata dalle confraternite universitarie. L’ispettore davanti un pubblico silenzioso e attento alla Sala Civica Mazzieri, ha delineato una realtà criminale che va a patti con le altre mafie, organizzata in famiglie i cosiddetti “Cults” che si spartiscono i territori per lo spaccio di droga, la prostituzione persino l’accattonaggio.
Protagonisti di risse e aggressioni ad ascia per strada, fanno della violenza la loro cifra, abilissimi nelle frodi informatiche, la truffa alla nigeriana è tra le più diffuse al mondo. Secondo le indagini nel reggiano operano dal 2015, diversi gli arresti e i processi che hanno portato recentemente alle prime condanne. Un fenomeno da non sottovalutare.
“Noi facciamo parte del Circuito “Noi contro le Mafie”- aggiunge il Sindaco di Poviglio, Cristina Ferraroni- abbiamo aderito l’anno scorso come tanti altri comuni della provincia e naturalmente un appuntamento come questo è un modo per sensibilizzare la gente, i cittadini e il territorio di realtà che a volte si pensano lontane invece ci riguardano da vicino”
Reggio Emilia polizia mafia nigeriana Catturandi