POVIGLIO (Reggio Emilia) – Una scena che sembra il riflesso del clima che si sta vivendo nel paese della Bassa che è alle prese con il trasferimento, alla base di molte frizioni, di 22 anziani dalla casa residenza Le Radici: il sindaco Cristina Ferraroni viene accompagnata fuori dalla struttura e la porta si chiude alle sue spalle.
Immagini che stridono con la richiesta giunta anche dai sindacati di trovare un confronto e una soluzione alternativa. La messa all’uscio formalmente è stata spiegata come una visita “non prenotata”, ma si tratta pur sempre del primo cittadino che entra in una struttura che con il suo Comune ha un contratto di servizio e che stazionava nell’atrio senza contatto con personale e anziani.
La situazione, si capisce, è tesa. Se ne è discusso in un Consiglio comunale convocato d’urgenza, svolto online e reso pubblico sui social. Il sindaco ha ripercorso davanti ai consiglieri le tappe della vicenda che non si esclude possa coinvolgere altre strutture nei paesi della provincia. “Chiedo ai miei colleghi sindaci di sedersi attorno a un tavolo – ha chiesto la Ferraroni – e di trovare una soluzione alternativa. Si tratta delle ferie di soltanto due infermieri. Faccio appello anche alla Regione”.
In un lungo comunicato, l’Asp Progetto Persona ricorda che si tratta di un trasferimento temporaneo, ammette la carenza di infermieri e di avere di aver rappresentato queste difficoltà più volte a partire dal 29 aprile sia all’Ausl che i soci dell’Asp, cioè sette Comuni dell’unione. Infine, che la struttura di Poviglio è stata scelta perché è quella con il minor numero di utenti da trasferire.
C’è da dire che nella seduta del Cda del 28 giugno, sei Comuni hanno votato a favore della misura e uno solo il voto contrario, Poviglio appunto. Nessuna chiusura, scrivono i sindaci dell’unione Bassa Reggiana in una nota firmata dalla presidente e sindaco di Guastalla, Camilla Verona. Semmai, si tratta del mantenimento di un servizio socio-sanitario di primaria importanza in condizioni di emergenza.
La proposta, viene specificato, è quella di trasferire temporaneamente i 22 ospiti presso le strutture di Brescello, Gualtieri e Luzzara per organizzare meglio personale, turnazioni e di garantire la sicurezza e il benessere degli ospiti. Rassicurazioni sul futuro che però sembrano non convincere alcuni famigliari che hanno formato un Comitato e iniziato una raccolta firme contro il trasferimento.
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