POVIGLIO (Reggio Emilia) – Due condanne con rito abbreviato a due anni e quattro mesi, un patteggiamento, sempre a due anni e quattro mesi e tre rinvii a giudizio: è la decisione presa dal giudice del tribunale di Reggio, nel processo di primo grado per la morte di Mario Ferrari, l’elettricista 62enne di Cadelbosco precipitato da nove metri d’altezza mentre eseguiva dei lavori in un capannone a Poviglio. L’infortunio avvenne il 14 ottobre 2020: Ferrari stava installando dei cavi su una piattaforma mobile, quando venne travolto dal carroponte indebitamente attivato da un altro operaio.

Condannati con rito abbreviato l’operaio che avrebbe attivato il carroponte senza accertarsi che non ci fossero in quota altri lavoratori e il legale rappresentante dell’azienda subappaltatrice. Ha patteggiato la pena il datore di lavoro di Ferrari con l’accusa di non aver redatto un adeguato piano della sicurezza.
In tre, rappresentanti dell’impresa committente e affidataria, sono stati rinviati a giudizio accusati a vario titolo, sempre di non aver garantito la sicurezza del lavoratore.
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