POVIGLIO (Reggio Emilia) – Da qualche tempo, su quel casolare di Poviglio, giravano voci. Evidentemente la presenza di alcune persone gravitanti nei dintorni non era passata del tutto inosservata. E i carabinieri hanno deciso di approfondire. Dal controllo dei militari è emerso come quell’edificio di campagna disabitato fosse la base per una presunta banda di ladri che, oltre a usarlo come magazzino in cui stoccare la refurtiva, essendo senza fissa dimora vivevano lì, allacciandosi in maniera fraudolenta alla corrente elettrica. Il blitz dei carabinieri è terminato con una denuncia per invasione di terreni o edifici, furto aggravato e ricettazione a carico di quattro uomini trovati all’interno della casa: due giovani di 22 anni e i complici di 36 e 47 anni.
Il controllo è scattato il 13 gennaio da parte dei militari di Castelnovo Sotto, Gattatico e Poviglio, assieme anche all’unità cinofila della polizia provinciale. Nel casolare, il cui proprietario è deceduto nel 2016 e che era inutilizzato, è stato trovato materiale bottino di furti commessi su auto in sosta: tutte cose già restituite ai legittimi proprietari, come una borsa in pelle e una borsa in tela con all’interno cinque impianti dentali e otto camici ambulatoriali. Nella camera da letto all’interno della quale si trovavano i quattro, tutti di origine straniera, c’era anche una sacca contenente un seghetto, vari tipi di cacciaviti, una forbice, una chiave inglese: strumenti, insomma, utili a scassi ed effrazioni. Nei pressi poi del contatore, i militari hanno notato un allaccio abusivo realizzato mediante due fili elettrici, a loro volta collegati direttamente alla rete di proprietà di e-distribuzione. Personale specializzato chiamato sul posto ha riscontrato la presenza di un by pass del contatore ricavato con la manomissione e poi la rimozione della calotta del misuratore. Morsetti e conduttori permettevano l’alimentazione di tutto l’edificio.
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