REGGIO EMILIA – La simbiosi – nella sua accezione più ampia, trasversale e sorprendente – è al centro delle nuove proposte culturali del portale online del Comune di Reggio Emilia.
“La storia della Terra – afferma l’assessora alla cultura Annalisa Rabitti – ci parla di forme di collaborazione e di legami che si svolgono in una dimensione misteriosa e infinitamente piccola: reti e modi di cooperare capaci di influenzare intere società e di sopravvivere nello spazio, superare ostacoli e risolvere problemi. Anche nella simbiosi tra le persone scaturiscono visioni e suggestioni nuove. L’arte e la cultura, prendendo spunto da questa rete simbiotica, possono aiutarci a progettare un futuro migliore e sostenibile”.
Dopo aver indagato nelle settimane scorse il tema pensieri e luce la piattaforma della cultura si apre grazie a contributi, inediti, sempre in aggiornamento a un nuovo argomento che presta una attenzione speciale alla relazione con il mondo naturale.
SCIENZE
Il “mutualismo” è sicuramente il più interessante tipo di simbiosi che si può riscontrare tra gli esseri viventi, quello in cui entrambi gli organismi partecipano attivamente e coscientemente al rapporto con l’altro, in un’ottica opportunistica di scambio di favori. In natura se ne vedono molti esempi. Sembrerebbe quasi impossibile pensare a casi mutualistici riguardanti l’uomo, a causa della posizione dominante che rivestita in natura, eppure sembra proprio che esistano situazioni riconducibili a questo tipo di relazione, in cui animale selvatico ed essere umano collaborano attivamente per l’ottenimento del cibo e traggono entrambi vantaggio dal loro patto. Riccardo Campanini, responsabile progetti educativi Natura e Scienza dei Musei Civici racconta due incredibili casi di alleanza uomo/animale. È il caso nell’Africa sub-sahariana, dell’ indicatore golanera, un piccolo uccello lungo circa 20 cm, che ha imparato a sfruttare l’abilità dell’uomo nell’allontanare le api selvatiche dagli alveari durante la ricerca del miele, che fa da guida alle tribù WaYao del Malawi verso gli alveari nascosti sui rami più alti degli alberi nel fitto delle boscaglie. E in Sud America a Laguna l’aiuto invece viene dall’acqua, da un animale che, appartiene alla famiglia dei delfini, il tursiope, che diventa indispensabile compagno di lavoro per i pescatori.
La sezione scienza si arricchisce anche della conferenza sulla neurobiologia vegetale dello scienziato Stefano Mancuso tenuta al Teatro Valli il 25 ottobre 2020 nell’ambito della rassegna Finalmente Domenica della Fondazione I Teatri di Reggio Emilia. Scienziato di fama mondiale, Stefano Mancuso dirige il Laboratorio Internazionale di Neurobiologia Vegetale (LINV) dell’Università degli Studi di Firenze, dove insegna “Arboricoltura generale e coltivazioni arboree”. È membro fondatore dell’International Society for Plant Signaling & Behavior e accademico ordinario dell’Accademia dei Georgofili. Per Laterza è autore di L’incredibile viaggio delle piante (2018) e La Nazione delle Piante (2019).
ARTE
Nel portale si inserisce una intervista di Ilaria Campioli, co-curatrice di Giovane Fotografia Italiana, agli animatori di Spazio Neutro, nuova realtà artistica cittadina che merita grande attenzione. Da alcuni mesi il passaggio coperto che collega la via Emilia a piazza Prampolini ospita Neutro, progetto espositivo open air ideato da Andrea Da Villa, Silvia Lomi e Matteo Messori. Sei grandi bacheche in disuso si trasformano in altrettanti display in cui gli artisti invitati hanno la possibilità di ripensare le proprie opere in una nuova interazione con il pubblico. Per l’apertura, Neutro, ha visto l’intervento di The Cool Couple, mentre è in corso la mostra di Renato D’Agostin, Metroplis. Gli artisti inviati sono chiamati ad adattare i progetti a questa nuova forma, in cui il rapporto con il pubblico appare profondamente modificato rispetto alle dinamiche che si innestano in un tradizionale spazio espositivo. Il legame che si viene a creare fra pubblico e opera fa leva sulle quelle connessioni, anche casuali, che spesso si vengono ad innestare nello spazio pubblico.
FESTA DEL TRICOLORE: DUE MOMENTI DI STORIA NAZIONALE
Nel corso della storia, ci sono momenti nei quali un legame simbiotico tra gli ideali dell’epoca, la forza di una popolazione unita e la sua città possono generare episodi vittoriosi di rivolta contro l’oppressione, così come, al contrario, la rottura dei legami ideali e sociali all’insegna della paura può trascinare un’intera nazione nel periodo più oscuro che la sua storia abbia mai conosciuto. Nel suo intervento in occasione delle celebrazioni per la Festa del Tricolore, il noto scrittore Antonio Scurati parla di due momenti storici, di opposta valenza e significato, che hanno coinvolto la nostra bandiera nazionale, adottata 224 anni fa da patrioti italiani della Repubblica Cispadana come simbolo della lotta per la libertà, per l’autodeterminazione dei popoli e per i diritti civili, su ispirazione della Rivoluzione Francese e del messaggio egualitario e libertario che diffuse in tutta Europa.
Il primo momento riguarda le Cinque Giornate di Milano: l’insurrezione di un’intera città, iniziata il 18 marzo 1848, contro oltre trent’anni di occupazione austriaca.
Il secondo momento riguarda gli anni del fascismo, in cui la bandiera fu prima vilipesa e disprezzata dallo stesso fondatore del partito fascista, poi sfruttata come simbolo del nazionalismo, infine messa in ombra nelle scenografie fasciste dalle bandiere nere del partito.
CINEMA
Arrival, il film di Denis Villeneuve proposto nel portale dall’Ufficio Cinema, affronta da un punto di vista originale il tema della comunicazione tra umani e alieni: basandosi sull’ipotesi di Sapir-Whorf, una teoria secondo la quale le strutture di una lingua condizionano il pensiero e la visione del mondo di coloro che la parlano, racconta dell’arrivo di insolite astronavi aliene, simili a monoliti levigati come cariossidi, in diversi luoghi della Terra.
POESIE RAGAZZI ZITTI
L’attenzione del focus cultura resta sempre accesa sulle proposte dei Ragazzi Zitti. Simbiosi come “vivere insieme”: i ragazzi del “Giardino di Baobab” – l’’Associazione creata per promuovere la cultura dell’unicità e della differenza come risorsa e per dare voce a chi finora era costretto al silenzio perché non in possesso del linguaggio verbale – raccontano nelle loro poesie quell’insieme di relazioni che legano tra loro le diverse specie della natura, uomini e animali, elementi della terra e del cielo: un’unità che significa andare incontro a tutto ciò che è vita e sentirsene parte.