REGGIO EMILIA – Nel nostro territorio la popolazione in età lavorativa, quella compresa tra i 15 e i 64 anni, tra 10 anni diminuirà di circa 13mila unità passando da oltre 341mila persone a poco più di 328mila.
La nostra risulta, peraltro, una delle province meno penalizzate del nostro Paese da questa proiezione: il calo demografico riguarderà, infatti, in particolare i territori del centrosud, con la provincia di Nuoro più interessata e caratterizzata da un -17%: ma sono le aree del mezzogiorno a occupare le prime 30 posizioni di questa classifica. La vicina Parma è invece quella messa meglio in Italia, perché la diminuzione prevista è pari allo 0,6%. A Modena risulta pari al 2,4%, A Bologna il meno preventivato è dell’1,4%.
Il quadro nazionale vede un calo della platea potenzialmente disponibile per il lavoro pari a 3 milioni di persone, corrispondenti al 7,8%. Si tratta di una situazione attribuibile al progressivo invecchiamento della popolazione, con una serie di conseguenze problematiche per economia e tenuta dei conti pubblici. A lanciare l’allarme è uno studio della Associazione Artigiani e piccole imprese di Mestre, il cui ufficio studi è considerato tra i più autorevoli nel nostro Paese.
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