REGGIO EMILIA – Entro la fine dell’anno il progetto del nuovo polo della moda alle ex Fiere di Mancasale potrebbe essere rivelato alla città. E’ quanto ci ha anticipato l’architetto Piergiorgio Vitillo a latere della presentazione pubblica del piano attuativo di interesse pubblico di Max Mara Fashion Group, al Tecnopolo.
L’occasione per far conoscere alla città un intervento destinato a cambiare profondamente un’area strategica a due passi dall’autostrada e dalla Mediopadana. La previsione dell’amministrazione è di concludere l’iter autorizzativo entro febbraio 2025, poi potranno iniziare i lavori per realizzare il quartier generale e il magazzino di Dedimax, società che accoglie i brand Marella, iBlues, Max&Co e Pennyblack. Si prevede la realizzazione di un centro direzionale che ospiterà oltre 800 persone con uffici, spazi per la progettazione, servizi e show rooms, oltre a due magazzini.
L’investimento, stimato in oltre 100 milioni di euro, è funzionale all’ulteriore sviluppo del gruppo, garantendo il consolidamento dello stesso a Reggio Emilia, a fianco del Campus Max Mara da anni operativo nell’area nord della città. Un intervento che avrà un impatto anche sulla viabilità circostante con investimenti per 1 milione e 729 milioni.
“E’ un tassello di un sistema ambientale paesaggistico – le parole di Piergiorgio Vitillo, architetto e docente al Politecnico di Milano – e anche del sistema infrastrutturale. Questa è un’area di eccellenze infrastrutturali e questo intervento contribuisce alla riqualificazione”. L’assessore Carlo Pasini, che ha presentato i dettagli tecnico-urbanistici insieme al professor Vitillo, ha sottolineato che l’intervento per il nuovo polo della moda porta con sé opere pubbliche “fuori comparto”, legate in particolare alla viabilità stradale e ciclabile, per un valore di circa due milioni di euro a carico del privato. Pasini ha reso noto inoltre che, dopo l’approvazione del Pug e a seguito dell’emissione di apposito bando, sono pervenute a oggi 22 manifestazioni di interesse per nuovi interventi a Reggio Emilia, di cui si dovrà ora verificare la coerenza con le linee guida del Pug. Si tratta di proposte in prevalenza in aree da riqualificare: “In linea generale, si coniugano perciò sostenibilità e attrattività economica del nostro territorio”.
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