REGGIO EMILIA – Professore emerito alla facoltà di Scienze politiche dell’Università di Firenze, Marco Tarchi ha pubblicato di recente con Solferino “Le tre età della fiamma. La destra in Italia da Giorgio Almirante a Giorgia Meloni”. Un libro nel quale Tarchi è intervistato da Antonio Carioti, giornalista reggiano che lavora alle pagine culturali del Corriere della Sera. Fratelli d’Italia, è convinto Tarchi, non è un fenomeno effimero. Ma perchè a Giorgia Meloni è riuscito ciò che non riuscì a Gianfranco Fini con Alleanza Nazionale?
“Il Berlusconi che Giorgia Meloni ha trovato di fronte a sè quando ha deciso di creare insieme ad altri Fratelli d’Italia non era più quello degli anni ruggenti. Era un Berlusconi molto ammaccato dalla caduta del suo ultimo governo”.
Tarchi è uno dei massimi studiosi della storia della destra italiana. Da un piccolo partito rimasto per decenni ai margini della vita politica, il Msi, è nato attraverso vari passaggi quello che oggi è il primo partito del paese. Cos’è che i dirigenti della sinistra faticano a capire di Fratelli d’Italia? “Io credo che dovrebbero capire che devono affrontare un partito politico guardandolo in faccia per quello che è”.
Questo non significa, secondo Tarchi, che il partito di Giorgia Meloni sia pronto a dichiararsi antifascista. La destra italiana, dice, è piuttosto nella fase dell’afascismo. Cioè? “Cioè un distacco dal fascismo che corrisponde soprattutto a una voglia di non parlarne più”.
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