BOLOGNA – Elly Schlein ha vinto le primarie del Pd, diventando la prima segretaria nazionale donna. Il popolo delle primarie ha dunque smentito tutti i sondaggi e ribaltato il risultato dei circoli dem, che avevano incoronato il suo sfidante, Stefano Bonaccini. Una vittoria quella dell’ex vicepresidente della Regione trainata dal risultato di Bologna città, dove ha raccolto quasi il 60% delle preferenze.
Il risultato inatteso, seppur non inimmaginabile, è stato confermato intorno alle 23. Quando per la prima volta nella storia del Pd i gazebo battono i circoli dem, ribaltando il risultato e facendo di Elly Schlein – la ex vicepresidente dell’Emilia-Romagna, ora deputata, iscritta al Pd da meno di due mesi – la prima segretaria donna al Nazareno. Finisce 54 a 46 la sfida tutta emiliana tra i due candidati, e ad uscirne con le ossa rotte è Stefano Bonaccini, che da giorni si muoveva come se quel ruolo lo avesse già ottenuto. Ieri Bonaccini – dopo aver votato nella sua Campogalliano – ha passato la giornata a Bologna, accanto alla famiglia e ai suoi collaboratori più stretti, nello stesso posto e circondato dalle stesse persone delle ultime elezioni, le regionali del 2020. Un gesto scaramantico che non ha però portato al risultato sperato. Ma anzi, facendogli incassare la sconfitta più pesante della sua storia politica e della storia delle primarie del Pd. Quando quel risultato non ha più lasciato dubbi, ha raggiunto la Casa della Conoscenza di Casalecchio, dove si erano riuniti tutti i suoi sostenitori. E da dove ha parlato, visibilmente provato dal durissimo colpo preso
Schlein l’irregolare, la prima segretaria che non ha alle spalle una lunga militanza nel Pci, nella Dc o nella Margherita, come sempre è stato finora, ha stravinto anche a Bologna città, con quasi il 60% dei consensi, un successo per lei e per il sindaco, Matteo Lepore. Certo potrà contare sull’aiuto di Bonaccini, così come dichiarato dallo stesso governatore, ma il suo non sarà comunque un lavoro facile, con un partito evidentemente diviso a metà, con gli iscritti che nei circoli hanno votato per il suo sfidante e alleanze tutte da costruire. Ma la sua vittoria, la sua capacità di risvegliare un entusiasmo che mancava da tempo, di mobilitare cittadine e cittadini di ogni età, è senza dubbio una ottima base di partenza
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