TOANO (Reggio Emilia) – Una corsa massacrante: 330 chilometri, 24mila metri di dislivello. In Val d’Aosta Simone Corsini ha gareggiato con 1.140 altri partecipanti, ma principalmente con se stesso. Perché quando cammini o corri per più di 75 ore, di notte e di giorno, gestendo la fatica, la salita, i tempi della fame e della sete, allora sei solo anche se con la tua passione, col tuo allenamento, con la tua voglia. Una sorta di psicoterapia.
In 8 anni Simone, da Toano, dalla sua prima maratona è arrivato a ottenere il secondo posto nella gara che gli atleti di endurance trail considerano il sogno: il Tor des Gèants, con i suoi sentieri ai piedi dei giganti appunto, i più importanti 4mila metri delle Alpi partendo da Courmayeur e attraversando il parco nazionale del Gran Paradiso e quello regionale del Mont Avic. Solo l’elvetico Jonas Russi ha fatto meglio del reggiano.
Simone è insegnante al liceo “Cattaeo” di Castelnovo, un lavoro che gli permette di allenarsi giornalmente, dalle 2 fino alle 15 ore. L’amore per questa disciplina è scoccato grazie al Cupido ex granata Fabio Caselli, che di Simone è lo zio.
Un altro reggiano si è disimpegnato alla grande in questa competizione: si tratta di Gaetano Laberenti, scandianese, che all’età di 66 anni ha portato a termine la gara nella categoria V3 in 137 ore, 30 minuti e 21 secondi giustamente festeggiato dai compagni di avventura.
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