REGGIO EMILIA – L’osservatorio sugli utilizzi idrici ha confermato in questi giorni che la portata del Po è nella norma. L’emergenza registrata nel luglio del 2022 non si è ripetuta quest’anno, grazie alle intense precipitazioni registrate in primavera.
L’idrometro di Boretto segnala un leggera inferiorità rispetto alle medie del periodo, ma per ora nulla di preoccupante. Ciò su cui è invece bene lavorare è l’implementazione dei bacini di stoccaggio perché – secondo il commissario per l’emergenza idrica, Nicola Dall’Acqua – è ancora troppo il frutto delle precipitazioni piovose che si perde nel mare. Peggio stanno le province di Parma e Piacenza, dove nonostante le precipitazioni sui rilievi si registra una condizione di siccità moderata.
Il problema più delicato del Grande Fiume, anche in questa estate 2023, è la risalita del cuneo salino. Il mare penetra nel Po per oltre 20 chilometri, rendendo inutilizzabili in larghe zone del Ferrarese le acque del fiume. E’ per questo che, malgrado la portata stabile di questa stagione, i progetti di bacinizzazione del Po e la costruzione di dighe e invasi più volte invocati dagli agricoltori non possono essere messi da parte.
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