REGGIO EMILIA – “La piattaforma nazionale per la gestione dei fondi del Pnrr è inadeguata e sta creando non poche difficoltà ai Comuni, in particolare a quelli più piccoli”. La denuncia arriva dall’Anci, l’Associazione comuni italiani.
“L’affaticamento dei nostri uffici per seguire questo tipo di finanziamento è molto superiore agli altri lavori che finanziamo con fondi nostri o con fondi di altri enti e questo non ha senso”, le parole di Emanuele Cavallaro, sindaco di Rubiera nonché coordinatore provinciale dell’Anci. Il problema è la piattaforma Regis, il portale telematico nazionale istituito per monitorare le fasi di avanzamento dei progetti e dunque riconoscere i finanziamenti per realizzarli. “Lenta, complicata, inadeguata tra continue richieste di registrazioni e di password da inserire”, dice l’Anci che si è rivolta direttamente al Governo: troppo il tempo che serve per caricare gli allegati o per ritrovare quelli che il sistema ha perso. E i lavori dovranno essere pronti entro il 2026. “In un sistema che ha nella velocità di uso dei fondi uno degli elementi qualificanti che ci ha chiesto l’Europa – ha aggiunto Cavallaro – è abbastanza pesante e rischia di rallentare nel complesso gli investimenti sul territorio”.
In difficoltà stanno andando soprattutto i Comuni più piccoli: “Gli enti hanno fatto fin qui la loro parte, consapevoli della grande opportunità che il Pnrr offre al nostro Paese – ha detto a Repubblica il sindaco di Reggio e coordinatore regionale dell’Anci, Luca Vecchi – Le complicazioni burocratiche e le inefficienze del sistema sono assolutamente rilevanti”. “Andrebbe tutto un po’ semplificato e un po’ sveltito – ha concluso Cavallaro – ridando anche fiducia agli enti locali e a chi ha ricevuto i fondi. Se vogliamo arrivarci in fondo, bisogna che si evitino tutti questi controlli in itinere”.
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