REGGIO EMILIA – “Con la riapertura delle scuole ci sarà un aumento di casi in quella fascia”. Parole di Enrico Clini, pneumologo e professore di Unimore.
“Febbre da scuola”, dunque. Non solo nel senso del capire come organizzare gli spazi degli istituti, anche se nella nostra provincia a ora è garantita a tutti gli studenti, tra bimbi e ragazzi, la didattica in presenza. Febbre anche come sintomo per eccellenza sia del Covid sia di una normale influenza. In autunno, ovviamente, è attesa la recrudescenza del Coronavirus e si sovrapporrà al malanno di stagione.
“Non ci sono elementi per capire subito la differenza – ha precisato Clini – e quindi bisognerà dare per scontato che possa essere anche Covid e attivarsi di conseguenza. Per fortuna siamo pronti e abbiamo riorganizzato gli ospedali”. Questa febbre, anche se andrà valutata correttamente, sarà comunque un segnale. Il problema maggiore sarà sempre di più l’assenza di sintomi. “Gli asintomatici – ha concluso – sono ancora più contagiosi, perché non sapendo di essere ammalati non stanno in isolamento. Quindi, occorre la prevenzione, mascherina e distanziamento, non scordarsi mai di lavarsi le mani”.
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