REGGIO EMILIA – Nell’anno scolastico in corso, sono 9.168 gli alunni che frequentano il tempo pieno in provincia, pari al 42,6% degli iscritti alle primarie. Nell’ultimo decennio, l’aumento è stato costante e le richieste delle famiglie anche quest’anno vanno in quella direzione. Richieste che superano di gran lunga la disponibilità.
Soltanto in città, 200 famiglie in più hanno presentato domanda. “E’ un grosso limite – ammette il dirigente dell’ufficio scolastico provinciale, Paolo Bernardi – ma non possiamo fare molto. C’è un aspetto normativo di cui non possiamo non tener conto. E’ una norma del 2009 che blocca al 2008 il numero di sezioni a tempo pieno che possiamo autorizzare. Quelle che possiamo le autorizziamo tutte, le quinte in uscita a tempo pieno diventano prime a tempo pieno. Con il calo degli iscritti aumenta il peso del tempo pieno, ma non il numero delle sezioni”. Non è un problema di risorse che mancano, secondo Bernardi, perché l’organico a livello regionale è stabile nonostante il calo demografico. La risposta più semplice è che le singole scuole si organizzino con i Comuni.
“Speriamo che le norma venga rivista ma nel frattempo – molte scuole lo fanno già – invece di avere un tempo pieno a 40 ore, si pensa a un tempo prolungato con tre rientri e a casa il sabato, con risorse della scuola a disposizione visto il calo demografico e risorse dei Comuni”. Ci sono realtà come la scuola elementare di Gavassa che il prossimo anno scolastico non avrà la prima, solo 7 infatti gli iscritti. “Se fosse disponibile il tempo prolungato sarebbero di più”, dicono le famiglie. “Difficilmente potrò intervenire, ma la sensibilità per le zone che altrimenti sarebbero private di presidio scolastico come la montagna c’è, in questo caso meglio redistribuire in altri plessi”, ha concluso Bernardi.
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Reggio Emilia Paolo Bernardi più tempo prolungato tempo pieno scuola provveditore scolasticoScuole reggiane: 714 studenti in meno rispetto allo scorso anno scolastico. VIDEO