REGGIO EMILIA – I Comuni dell’area metropolitana di Torino scommettono 80 milioni di euro su Iren. Le circa 300 amministrazioni locali della cintura del capoluogo piemontese hanno deciso di investire una forte sopravvenienza attiva acquistando azioni del gruppo dei servizi pubblici. Il Comune di Torino è uno dei tre azionisti forti di Iren, insieme ai Comuni di Genova e di Reggio. Il gruppo è governato da un patto parasociale che lega Genova, Torino, i soci emiliani e quelli spezzini. L’ingresso nel capitale e nel patto di sindacato di altri comuni piemontesi, con quasi 40 milioni di azioni e una quota di circa il 2%, poteva diventare un elemento di instabilità, sia nel rapporto fra Genova e Torino, sia nel rapporto fra Torino e i comuni dell’hinterland. Un ruolo di mediazione lo ha svolto proprio Reggio, contribuendo ad un’intesa che ha accontentato tutti. Gli azionisti di controllo di Iren hanno detto sì all’ingresso dei Comuni piemontesi nel patto, ma solo il 20% delle azioni acquistate verrà bloccato. Inoltre i nuovi azionisti hanno accettato di entrare nel patto senza chiedere né ruoli di vertice nel gruppo, né posti in consiglio di amministrazione.
Negli anni scorsi non pochi comuni, anche della nostra provincia, hanno venduto azioni di Iren, in alcuni casi solo per necessità di liquidità, in altri anche per sfiducia nelle scelte del gruppo e nella possibilità di avere voce in capitolo. Ora la corrente sembra essere cambiata. Va in questa direzione anche la decisione del Comune di Castelnovo Monti, formalizzata nelle ore scorse, di rientrare nel patto parasociale da cui era uscito nel 2018.
La nota
I sindaci di Genova, Reggio Emilia e Torino hanno appreso nei giorni scorsi la disponibilità dei comuni della Città Metropolitana di Torino di sostenere un importante investimento di acquisizione di titoli Iren e contemporaneamente la richiesta di ingresso nel patto di sindacato.
 Il Patto di sindacato ha valutato tale disponibilità come una nuova opportunità di crescita del gruppo e di rafforzamento del capitale pubblico e del controllo pubblico.
 I membri del Patto hanno pertanto deliberato all’unanimità la disponibilità ad accogliere la Città Metropolitana di Torino all’interno del Patto di sindacato.
 I tre comuni del Patto di Sindacato hanno comunque stabilito che l’ingresso nel patto non comporta la modifica dei patti, nessun cambiamento interesserà la governance, i criteri di nomina del consiglio di amministrazione e soprattutto viene ribadito il principio paritetico di governo del gruppo tra i tre territori che ha storicamente costituito il principio ispiratore e regolatore alla base della crescita di Iren.
 Dopo anni di graduale e progressivo indebolimento della presenza pubblica nel gruppo, diluitasi senza tuttavia mai perdere il controllo maggioritario, i risultati positivi conseguiti negli anni recenti hanno condotto Iren a migliorare i parametri economici, finanziari e patrimoniali, a crescere il valore della capitalizzazione e ad incrementare gli investimenti all’interno programmati nel piano industriale.
 Altri comuni come Castelnuovo ne Monti (RE) hanno recentemente portato a compimento il percorso di rientro nel patto di sindacato. Ulteriori comuni, anche in ambito emiliano, stanno valutando analoghe decisione da assumere nei prossimi mesi.
 Con la recente acquisizione di Unieco Ambiente Iren ha allargato le proprie attività sviluppando nuovi rapporti con diversi comuni della Toscana.
 I sindaci salutano pertanto con favore questo passaggio, che rappresenta un altro momento di forte coesione fra i soci pubblici.
Luca Vecchi, sindaco di Reggio Emilia
 Chiara Appendino, sindaca di Torino
 Marco Bucci, sindaco di Genova










