REGGIO EMILIA – Il 9 luglio scorso all’università di Modena e Reggio si sono laureati 95 studenti in medicina. Di questi circa 40 si sono iscritti nei giorni successivi all’ordine dei medici di Reggio. Si tratta di un numero che certifica la difficoltà del settore a coprire i posti vacanti ma induce comunque alla speranza per il futuro.
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Da diverso tempo la carenza di medici mette alle strette la sanità italiana. Reggio non fa eccezione. Mancano ospedalieri e medici di base e da diversi anni il numero dei neolaureati non compensa quello di chi lascia l’attività. Il 9 luglio scorso nella facoltà di medicina di Unimore, 39 studenti reggiani hanno completato il loro corso di studi. Se rapportati ai numeri di qualche decennio fa, sono pochi ma se confrontati con quelli degli anni recenti certificano che c’è un lento ritorno alla professione medica. L’anno scorso i neo iscritti all’ordine dei medici di Reggio furono 72 più 10 odontoiatri. Quest’anno i 39 dell’altro giorno si sommano ad altri 26 che già avevano preso la tessera dell’albo nel primo semestre del 2025 ed altri se ne aggiungeranno prima di San Silvestro arrivando ad un totale in linea con quello dell’anno scorso. Il vero boom di matricole si è avuto con gli anni del covid quando in Italia da 14mila iscritti al primo anno si è passati a 20mila. Gli effetti positivi di tutto questo si vedranno a partire dagli anni 2028-29 considerando anche i tempi di specializzazione e di tirocinio.
Il vero rischio che può interessare anche la nostra città riguarda le possibili migrazioni dei giovani medici. Oggi nazioni vicine come Svizzera, Germania e Regno Unito sono disposte a pagare un giovane dottore nettamente di più dell’Italia. Cifre ancor più allettanti vengono garantite da paesi come Qatar ed Emirati Arabi. Non è escluso dunque che la nostra Università prepari medici che poi scelgano di vivere e lavorare lontano dai nostri territori.
Frattanto un altro dato confortante riguarda i pensionamenti: gli anni 2024 e 2025 dovrebbero essere quelli con il più alto numero di medici pronti a scegliere la quiescenza. Dall’anno prossimo anche a Reggio, l’ordine dei medici dovrebbe registrare meno ritiri dal lavoro.
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