REGGIO EMILIA – La crescita esponenziale del 2023 è alle spalle, nei primi sei mesi dell’anno è tornato ad aumentare il ricorso alla cassa integrazione, ma le proiezioni sul Pil provinciale di Reggio Emilia, sono comunque positive. Secondo i dati diffusi dalla Cgia di Mestre, il prodotto interno lordo nel 2024 crescerà dello 0,64%, con Reggio Emilia al 15° posto della graduatoria delle province italiane.
Sopra all’1% solo Milano e Pavia che precedono Vicenza, Bologna e Modena, mentre restando in regione, anche Parma, tredicesima, precede Reggio. I dati delle quattro province più industrializzate dell’Emilia Romagna confermano il ruolo di motore del Paese della nostra regione, insieme a Lombardia e Veneto, con una crescita stimata del Pil dello 0,86%, mentre l’Italia crescerà dello 0,71%. “In questa macro area si produce il 40% del Pil e il 50% dell’export nazionale. E’ il baricentro economico del Paese”, sottolinea Paolo Zabeo, coordinatore della Cgia di Mestre.
Numeri che però non devo indurre all’ottimismo. Nel 2024 la crescita dell’Italia sarà molto contenuta e trainata da servizi, turismo in particolare, e esportazioni. L’industria in senso stretto, invece, è destinata a subire un deciso ridimensionamento: con moda, automotive e metallurgico tra i settori più colpiti secondo l’ultimo studio della Banca d’Italia. Resta però significativa la crescita complessiva post Covid con la Lombardia al primo posto e l’Emilia Romagna terza con un incremento del Pil reale tra il 2024 e il 2019 del 5,62%. A Reggio la crescita è stata, invece, del 5,49%.
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